Gela. “Accordi con l’amministrazione comunale? Li escludo. Il Pd non ha legami con questa giunta che, allo stato attuale, è priva di referenti politici”. “Gli incarichi sono fiduciari…”. Il capogruppo democratico in consiglio comunale Vincenzo Cirignotta risponde così alle accuse, decisamente poco velate, arrivate dal palco del contro congresso dei renziani che ha dato il via libera alla segreteria di Fabio Collorà. “L’incarico nell’organismo indipendente di valutazione? E’ di tipo fiduciario e spetta al sindaco decidere – continua – non mi risulta che la nomina sia stata effettuata per accontentare le richieste arrivate da esponenti del Pd”. Negli ultimi giorni, infatti, da diversi schieramenti sono stati sollevati dubbi proprio intorno alla nomina del professionista Giovanni Tomasi, appena scelto come componente dell’organismo indipendente di valutazione a Palazzo di Città. Il professionista, negli scorsi mesi, era già entrato nell’elenco dei papabili per il collegio dei revisori dei conti. “Il Partito Democratico in aula consiliare – continua – collaborerà solo su atti che possano avere effetti positivi per il futuro della città. Le polemiche di questi giorni non mi interesano. Il segretario? E’ Peppe Di Cristina. Il contro congresso è stato, piuttosto, una provocazione”.
“Due segretari, due papi, due presidenti della repubblica!”. Fortemente critico verso l’attuale caos che sembra regnare tra le fila locali del Pd è, invece, l’indipendente Carmelo Casano. “La situazione nel Partito Democratico mi pare piuttosto paradossale – dice – adesso, ci sono anche due segretari. A questo punto, dobbiamo aspettarci anche due papi, due presidenti della repubblica, oltre, ovviamente, ai due sindaci che abbiamo già avuto modo di conoscere. Purtroppo, però, la crisi in città è una sola e la fabbrica Eni ha smesso di produrre. In tutto questo, il dibattito è dominato dal tentativo di capire chi debba fare il segretario del Partito Democratico. Mi pare veramente sconfortante”.
