I clan miravano al Caligola, minacce per il pizzo ad uno degli ex gestori: scatta il giudizio

 
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Gela. Uno degli ex gestori della discoteca Caligola di contrada Roccazzelle doveva pagare il pizzo per evitare danni all’attività commerciale. Accuse a stidda e cosa nostra. E’ quanto emerso da un’indagine condotta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Per quei fatti, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno, sono finti diversi ex esponenti sia di stidda che di cosa nostra. Le accuse d’estorsione vengono mosse dai magistrati, tra gli altri, a vertici stiddari come Enrico Maganuco e Carmelo Fiorisi e all’attuale collaboratore di giustizia Rosario Trubia, già reggente della famiglia di cosa nostra. Il locale sarebbe finito al centro delle attenzioni dei clan che dovevano spartirsi il frutto della messa a posto. Davanti al gup, i difensori degli indagati hanno già avanzato richiesta di patteggiamento. Una strategia condivisa dagli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano e Danilo Tipo, tra i legali di difesa degli accusati.

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