I presunti rapporti con il gruppo Alferi e i “favori” ad imprenditori ed esercenti, in aula le accuse al maresciallo Primo

 
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Gela. Intercettazioni e appostamenti per valutarne  frequentazioni e rapporti, anche con presunti esponenti del gruppo Alferi. I presunti rapporti “pericolosi”. E’ stato uno dei carabinieri che ha coordinato le indagini ad illustrare in aula, davanti al collegio penale del tribunale, l’intera attività svolta nei confronti del maresciallo Giovanni Primo. Il militare è a processo insieme ad altri imputati. Si tratta dei carabinieri Ernesto Licata D’Andrea e Marco Sassone e di Orazio Spadaro, Angelo e Giacomo D’Andrea, Giuseppe Catania, Andrea Alessi, Roberto Motta, Daniele Russello e Rocco Di Caro. Tra le contestazioni mosse al maresciallo Primo, c’è anche quella di essere stato vicino proprio al gruppo mafioso degli Alferi. La ricostruzione è emersa nelle risposte che il testimone ha reso sia ai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta sia ai legali di parte civile e a quelli di difesa. Sono emersi presunti stretti rapporti con alcuni esercenti della città, che avrebbero ripagato Primo garantendogli merce gratis. Al militare ci si rivolgeva anche per cercare di risalire agli eventuali autori di furti o danneggiamenti subiti, soprattutto in relazione al rapporto che il carabiniere avrebbe avuto con il gruppo di Peppe Alferi. E’ emerso, inoltre, il tentativo di aggiustare un procedimento civile, scaturito dalle richieste giunte da un’ex dipendente nei confronti di uno degli esercenti vicini a Primo. Il pool difensivo, però, ha cercato di contestare la ricostruzione. Per i difensori del maresciallo, gli avvocati Flavio Sinatra e Raffaella Nastasi, il militare non avrebbe mai avuto rapporti con i clan locali né avrebbe imposto il pagamento di denaro ad alcuni imprenditori locali. Non a caso, la difesa ha sottolineato la partecipazione del principale imputato a molte operazioni antimafia, messe a segno anche contro il gruppo Alferi. Nel dibattimento, parti civili sono il Ministero dell’interno e quello della difesa, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Laspina. Parte civile è anche l’ex dipendente di uno degli imputati, rappresentata in aula dagli avvocati Davide Limoncello e Giusy Ialazzo. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Raffaella Nastasi, Antonio Gagliano, Carmelo Tuccio, Francesco Cottone, Maurizio Cannizzo, Angelo Licata, Fabrizio Ferrara, Nicoletta Cauchi e Raimondo Maira. 

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