I pusher di Sant’Ippolito, il Riesame annulla le ordinanze contro Tasca, Crisci e Marino

 
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Gela. Dopo gli arresti delle scorse settimane, gli indagati nell’inchiesta antidroga “Sant’Ippolito”

hanno scelto di rivolgersi ai giudici del riesame di Caltanissetta.

Il blitz antidroga. Un primo verdetto è arrivato per le posizioni di Cristofer Tasca, Fabio Crisci e del trentatreenne Gaetano Marino. Per i pm della procura e i poliziotti del commissariato, sarebbero i principali pusher attivi tra le vie del quartiere Sant’Ippolito, già coinvolti in altre recenti indagini, quelle ribattezzate “Redivivi” e “Tomato”. I giudici nisseni, però, hanno accolto le richieste avanzate dai loro legali di fiducia, gli avvocati Francesco Enia, Nicoletta Cauchi e Giovanni Cannizzaro.

Così, è arrivato l’annullamento delle ordinanze, che revoca le misure cautelari imposte dopo il blitz. I difensori di Tasca e Crisci, i legali Nicoletta Cauchi e Giovanni Cannizzario, hanno respinto le accuse mosse dai pm della procura, sottolineando peraltro come alcuni degli episodi fossero già finiti nell’inchiesta “Redivivi”. Il difensore di Marino, l’avvocato Francesco Enia, davanti ai giudici nisseni, ha messo in dubbio soprattutto i diversi episodi di spaccio che vengono contestati all’indagato. Ordinanza annuallata anche per Francesco Salafia. Il suo difensore, l’avvocato Laura Caci, ha chiesto ed ottenuto la revoca dell’obbligo di presentazione. Le motivazioni dei verdetti verranno rese note nei prossimi giorni. Per la procura, invece, il quadro accusatorio rimane invariato. Magistrati e poliziotti ritengono di aver scardinato un gruppo di spaccio, con base proprioa a Sant’Ippolito. Nell’inchiesta sono coinvolti anche Baldassarre Nicosia, difeso dal legale Cristina Alfieri e, con ruoli minori, Calogero Minardi e Orazio Valenti.  

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