Il commissario, i “grandi vecchi”, l’azzeramento…tutte le carte per far saltare la sfiducia

 
2
Il candidato centrista a sindaco potrebbe essere l'ex consigliere Vincenzo Cirignotta

Gela. Una settimana cruciale, la prossima, almeno per le sorti della giunta quater del sindaco Domenico Messinese. Venerdì mattina, in aula consiliare, verrà discussa la mozione di sfiducia sostenuta dal fronte dei ventuno (che si sono apertamente schierati) e se venisse approvata, allora sarà la fine anticipata dell’esperienza amministrativa dell’ex grillino. Il sindaco e i suoi referenti, però, non stanno con le mani in mano e le offerte si susseguono, nel tentativo di convincere qualche indeciso. I tre consiglieri comunali di DiventeràBellissima hanno aperto un varco, lanciando un patto a supporto del sindaco e qualche altro collega potrebbe seguirli. Per ora, i numeri sembrano dalla parte dei pro-sfiducia. Anche per questa ragione, si gioca sul filo dei nervi e non mancano gli “spauracchi” lanciati per bloccare le velleità del fronte. In testa, lo spettro del commissario regionale, che verrebbe nominato da Palermo se Messinese venisse sfiduciato. Chi ha scelto di non appoggiare la mozione di sfiducia (la terza nell’arco di appena un anno) sta cavalcando l’onda dei “disastri” che un commissario potrebbe arrecare alle casse del municipio, per la verità già in cattiva salute (con la Corte dei Conti che ha più volte bocciato le ricette finanziarie proposte dall’amministrazione comunale). Un commissario che viene visto quasi come una disdetta anche dai consiglieri di DiventeràBellissima (quelli del patto di fine mandato), nonostante l’eventuale nomina spetti al presidente della Regione Nello Musumeci, loro leader di riferimento. Ma non c’è solo il commissario. Nel tentativo di aprire le maglie tra i firmatari della mozione, si susseguono le voci che portano ai “grandi vecchi”, quelli che starebbero cavalcando politicamente la mozione, nel tentativo di ritornare ben presto in auge. Non a caso, gli strali principali degli uomini di Messinese si concentrano su consiglieri e non, ritenuti vicini ai “grandi vecchi” di sempre. Venerdì sera, ci sarebbero state storie tese tra esponenti della giunta e il capogruppo di Forza Italia Salvatore Scerra (che viene considerato il riferimento all’assise civica dell’ex deputato regionale Pino Federico). Il forzista da tempo, insieme agli altri consiglieri del fronte pro-sfiducia, sta sostenendo la fine anticipata del governo Messinese. E’ stato tra i primi a chiedere le dimissioni del vicesindaco Simone Siciliano, ritenuto tra i responsabili principali degli insuccessi dell’amministrazione. Ma gli uomini del sindaco non hanno speso parole dolci neanche per i dirigenti del Pd, a cominciare dal segretario cittadino Peppe Di Cristina (che in municipio associano all’ex deputato regionale Calogero Speziale). I dem, probabilmente, hanno spizzato il sindaco, decidendo di aderire alla mozione del fronte e facendo lievitare i numeri. Insomma, nelle stanze della giunta pare che qualcuno stia pensando a volontà politiche esterne che vogliano interrompere il percorso avviato dal sindaco e così non mancano gli attacchi. “Altro che grandi vecchi – dice invece il segretario dem Di Cristina – questa mozione la vuole la città. Il Partito Democratico non ha bisogno di suggerimenti esterni che non ci sono mai stati. Per noi, l’esperienza Messinese è finita da tempo”.

Ma non è tutto. Tra i leitmotiv che non mancano mai, soprattutto quando il sindaco si trova con l’acqua alla gola, non può mancare l’azzeramento della sua giunta. In sostanza, assessori entrati in municipio lo scorso dicembre o addirittura anche molto dopo (come l’ex dem Giuseppe Licata) potrebbero lasciare il posto pur di garantire la permanenza del sindaco. In tre anni, sono già sedici quelli che si sono seduti affianco al primo cittadino. Non ci sono ancora indicazioni ufficiali, ma le proposte non sono mancate. Difficile però pensare che un pezzo da novanta in giunta come l’assessore Simone Siciliano (che ha appena rinunciato alla delega ai rifiuti) possa essere messo alla porta così facilmente. Se qualcuno accettasse l’azzeramento, sedendosi al tavolo di un sindaco che venerdì dovrà difendersi in aula consiliare, allora il sospetto che la sfiducia sia servita solo ad alzare la posta delle richieste sarà più che fondato. E’ una guerra di nervi e di offerte, “spauracchi” compresi.

2 Commenti

  1. La cosa più onesta sarebbe dimettervi tutti e votare subito, senza commissari da Palermo….
    Ma la paura di non essere divorati è troppa.

  2. La citta vorrebbe un sindaco un vice giunta e consiglio lavorare in simbiosi per la risoluzioni dei problemi il bene comune. Occupazione e sviluppo tutto quello che state generando e solo sceneggiata napoletana … E manco quelli sono maestri in certe cose

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here