“Il Comune occupa terreni non di sua proprietà”, altra mazzata dal Tar sul fronte degli espropri

 
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Gela. La “roulette” degli espropri facili continua a girare per il Comune che, a questo punto, potrebbe essere costretto nuovamente a pagare per quanto non fatto in passato. Le richieste dei proprietari. Ovvero, terreni occupati per l’avvio di lavori pubblici ma procedure di esproprio mai completate. In sostanza, il Comune occupa ancora, senza averne titolo, diversi terreni. Il punto esclamativo è stato apposto da due sentenze del Tribunale amministrativo di Palermo che ha accolto altrettanti ricorsi. A rivolgersi ai magistrati palermitani sono stati i proprietari di altrettante aree, in passato occupate dal Comune. In un caso, per l’effettuazione di lavori di urbanizzazione primaria e secondaria; nell’altro, il terreno, da quasi tremila metri quadrati, venne utilizzato per lavori di ampliamento del cimitero Farello. I proprietari, rappresentati dall’avvocato Calogero Giardina, hanno chiesto al Tar di tornare nel possesso delle aree oppure di ottenere un risarcimento. In quest’ultimo caso, in base a quanto si legge nelle due sentenze gemelle, “il risarcimento dovuto per l’indebita occupazione dovrà essere quantificato nel 5% del valore del bene, per ogni anno di occupazione indebita; valore che dovrà essere individuato in ragione dell’ordinario prezzo di mercato di terreni aventi analoghe caratteristiche, desumibile dalle transazioni intervenute. Somma che, per ciascun anno di occupazione, dovrà essere rivalutata ed incrementata degli interessi legali”. Ovviamente, rimane aperta la possibilità per i tecnici comunali di “attivare il procedimento di acquisizione, scelta che dovrà essere operata entro sessanta giorni dalla comunicazione della presente sentenza ovvero dalla sua notificazione a cura di parte”.

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