Il futuro dei dem in città, Rubino: “Basta guerre…scelte elettorali? Decidono i dirigenti locali”

 
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Antonio Rubino e il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina

Gela. In pochi si sarebbero aspettati di vederlo fianco a fianco al renziano di ferro Davide Faraone. Antonio Rubino, però, è appena arrivato ai vertici regionali del Pd proprio da vice del neo-segretario. Quello che è stato il leader dei cosiddetti “partigiani” conferma che a Palermo si guarda con particolare interesse alle dinamiche del partito della provincia di Caltanissetta e in particolare di quello gelese. “Abbiamo fatto delle scelte – dice – ma adesso noi siamo pronti a seppellire l’ascia di guerra. Il Pd deve essere unito e senza contrasti interni. I congressi territoriali? Avremmo voluto celebrarli entro fine dicembre. Adesso, invece, dobbiamo attendere. Gela è sicuramente una delle città più importanti che a breve verranno chiamate al voto. Posso dire che il Pd locale ha fatto bene a sostenere la sfiducia ad una giunta voluta dal Movimento cinque stelle, che poi non ha ottenuto risultati”. Rubino non si sbilancia su quanto potrà accadere sullo scacchiere del partito, in città ma anche a livello provinciale. “Di Cristina unico candidato alla segreteria provinciale? Valuteremo se sostenere un eventuale candidato alternativo – continua – ma ribadisco che noi siamo per l’unità, senza guerre interne”.

Gran parte della segreteria cittadina dem, a partire dallo stesso Di Cristina, si è schierata con Teresa Piccione nella corsa alla guida del partito siciliano. Di Cristina e i suoi, inoltre, stanno con Nicola Zingaretti alle primarie per il partito nazionale. Scelte diverse da quelle dell’area che si rifà a Rubino e Faraone, che invece in città conta ufficialmente sul segretario dei Giovani Democratici Stefano Scepi e sull’ex vicesegretario provinciale Giampaolo Alario. Rubino non nasconde che a Palermo non c’è l’intenzione (almeno in questa fase), di dare particolari direttive in vista delle urne del prossimo anno. “Spetta al gruppo dirigente locale assumere le scelte ritenute più adatte – conclude – è chiaro che la segreteria regionale poi farà le proprie valutazioni. Alleanze ampie? Non c’è nessun tavolo aperto. Ribadisco, tocca al gruppo dirigente locale assumere le decisioni”.

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