Il gruppo di Peppe Alferi, incendi d’auto e furti in città: si avvicina la prescrizione per quattordici imputati

 
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Gela. La prescrizione è caduta su gran parte delle accuse contestate nei confronti di quattordici imputati, tutti ritenuti responsabili di essere dietro ad una vasta rete di incendi, danneggiamenti e richieste estorsive.

Il gruppo Alferi. In base alla ricostruzione degli investigatori, avrebbero gravitato intorno al gruppo del boss Peppe Alferi. A rispondere alle accuse c’è anche il presunto capo, attualmente detenuto sotto regime di carcere duro. Il giudice Miriam D’Amore, davanti al pubblico ministero Pamela Cellura e ai difensori degli imputati, ha confermato che tutte le accuse, ad eccezione di una presunta estorsione contestata a Massimiliano Trainito, sono prescritte. Il trascorre del tempo, quindi, ha favorito proprio l’insorgere della prescrizione. A processo, ci sono Peppe Alferi, Nunzio Alfieri, Giuseppe Claudio Alfieri, Fabio Russello, Salvatore Alabiso, Rocco Consiglio, Emanuele Curvà, Giovanni D’Amico, Sandro Emmanuello, Orazio Trainito, Francesco Giovane, Nunzio Ratto, Massimiliano Trainito e Massimiliano Vella. Nel corso delle indagini, sono state ricostruite intimidazioni messe a segno attraverso incendi d’auto, veri e propri cavalli di ritorno e richieste estorsive, oltre a diversi furti. A questo punto, si tornerà in aula ad aprile solo per valutare l’unica contestazione ancora rimasta in piedi. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Maurizio Scicolone, Angelo Licata, Flavio Sinatra, Nicoletta Cauchi e Cristina Alfieri. 

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