Il maxi rogo all’ex bar Evolution, “non venne appiccato per incassare il premio assicurativo”: tre assolti

 
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Gela. Non ci sono elementi certi per collegare il devastante rogo dell’allora bar Evolution in via Venezia all’ex gestore e ai familiari. Così, è arrivata l’assoluzione per Nicola Liardo, Crocifisso Di Gennaro e Crocifissa Liardo.


L’incendio al bar. Il verdetto è stato pronunciato dal giudice Miriam D’Amore che ha accolto le richieste arrivate dai legali di difesa, gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi. I tre erano finiti a processo proprio per rispondere di quanto accaduto nell’attività commerciale, letteralmente distrutta dalle fiamme. Il rogo danneggiò anche lo stabile adiacente. I proprietari dell’immobile si sono costituiti parte civile con l’avvocato Tommaso Vespo. In base alla ricostruzione dei pm, gli imputati avrebbero appiccato l’incendio per riscuotere il premio assicurativo. “L’attività commerciale andava male – ha detto il pm Gesualda Perspicace – e così cercarono di incassare il premio assicurativo”. Il pm ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione ciascuno. La versione resa in aula dall’accusa è stata però del tutto sconfessata dai difensori. “Dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza – ha detto l’avvocato Ventura – gli imputati si individuano solo trenta ore prima del rogo. Come è pensabile che abbiano potuto innescarlo?”. Peraltro, la polizza assicurativa venne attivata su richiesta dei proprietari dell’immobile. “C’era una clausola nel contratto di locazione – ha precisato l’avvocato Raffaela Nastasi – che praticamente obbligava i gestori del bar ad attivare la polizza”. Quindi, l’incendio all’attività commerciale non sarebbe stato appiccato per incassare i soldi. Una ricostruzione accolta dal giudice D’Amore che ha disposto l’assoluzione per i tre imputati. 

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