Il servizio di sosta a pagamento riparte, “i ritardi pesano sulle casse del Comune”: Scicolone-Montana, la vicenda non è chiusa

 
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Gela. Un vero e proprio corto circuito amministrativo. Ci sarebbe questo dietro all’enorme ritardo che ha prolungato, ben oltre le aspettative, i tempi di affidamento del servizio di sosta a pagamento. I ritardi nell’affidamento. Nei prossimi giorni, però, le strisce blu ritorneranno attive. A Palazzo di Città, su richiesta del segretario provinciale della Filcams Cgil Emanuele Scicolone che ha seguito l’intera vicenda, si è tenuta la conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente del consiglio Alessandra Ascia. Il comandante della polizia municipale Giuseppe Montana ha sottolineato che il ritardo nella procedura sarebbe da addebitare solo ai tecnici di Palazzo di Città, dato che già dal giugno dello scorso anno aveva provveduto a chiedere l’avvio della procedura di indizione della gara d’appalto, adesso assegnata al gruppo locale Blue Lines. “A questo punto – dice il capogruppo di Adesso Gela Giuseppe Ventura – bisognerà verificare quale danno abbiano subito le casse dell’ente. Non è stato possibile, per circa quattro mesi, ricevere il canone fisso che viene versato dalla società che gestisce il servizio. Mancano all’appello circa ottantamila euro. Se il responsabile unico del procedimento non è riuscito ad operare per come richiestogli, perché sindaco e assessore non sono intervenuti? Addirittura, è mancata anche la comunicazione del ricorso che, intanto, era stato presentato proprio al rup da una delle società che contestava il bando”. Nonostante i ritardi, però, il servizio dovrebbe riprendere, al massimo, entro la prossima settimana, assicurando il riassorbimento degli undici operatori, come chiesto dal sindacato.

La vicenda Montana. Dopo la tensione degli scorsi giorni, con il segretario della Filcams Emanuele Scicolone che sarebbe stato strattonato e colpito dal comandante della polizia municipale Giuseppe Montana mentre si preparava un sit in a Palazzo di Città, la vicenda non è rientrata. “Il sindacato ha avuto ragione – dice lo stesso Scicolone – adesso, ci sono tempi certi per la ripresa del servizio e non faremo alcuno sconto sul riassorbimento dei lavoratori. Montana? La vicenda finirà all’attenzione dei magistrati. Il suo è stato un atto antisindacale ed inqualificabile”.

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