Il sistema delle compensazioni indebite, sessanta a processo: “Due già giudicati”

 
0

Gela. Sarebbe stato un sistema consolidato e capace di assicurare profitti ingenti oltre che compensazioni fiscali irregolari. Questa mattina, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, sono state diverse le eccezioni preliminari proposte dai difensori nell’interesse di imputati, tutti accusati di averne fatto parte integrante. Ci sono le presunte “menti”, a partire dal consulente Rosario Marchese, e tanti imprenditori, ma non solo, che avrebbero approfittato dello schema delle compensazioni per investimenti in aree svantaggiate, così da accedere agli sgravi ma violando la normativa. Quegli investimenti infatti rimasero solo sulla carta. Oltre a Marchese (attualmente detenuto), ne rispondono Rosario Barragato, Gianfranco Casassa, Alberto Sessa, Roberto Edoardo Golda-Perini, Valentina Bellanti, Giuseppe Nastasi, Salvatore Sambito, Ilario Rubbio, Carlo Zanti, Claudio Bruno, Luciano Filippini, Rosario Reina, Mario Castelluccia, Cinzia Casto, Marco Lorenzini, Giuseppe Tramontana, Marcello Bresci, Silvio Sapienza, Ignazio Trubia, Giuseppe Coriale, Leonardo Schiera, Luigi Di Sazio, Andrea Calabrese, Vincenzo Abruzzo, Francesco Dragone, Giovanni Schifano, Antonio Santoiemma, Josè Pelasgi, Daniele Liberati, Luca Birbes, Ivan Sorrenti, Antonio Rinciani, Giuseppe Lanaro, Giuseppe Vitale, Michele Santobuono, Franco Pettenazza, Paolo Zanoletti, Giovanni Ceglia, Vittorio Savoldelli, Alessandro Sartore, Gianfranco Vedelago, Cinzia Alasonatti, Anna Maria Valentino, Pierino Chindamo, Antonino Mandaglio, Umberto Palumbo, Marco Tagliavia, Daniela Spinelli, Walter Guzaman Anampa, Bernardo La Susa, Giulio Cristina, Enrico Zumbo, Ernesto Trezzi, Marco Belardi, Vincenzo Saitta, Tania Messina, Naser Hyseni, Giuseppe Serio e Simone Malatesta. Il collegio ha deciso di stralciare le posizioni di Ivan Sorrenti e Giuseppe Serio, già giudicati per lo stesso fatto e quindi sul ne bis in idem sarà costituito un fascicolo autonomo. Eccezioni preliminari, anche di proscioglimento “perché il fatto non sussiste” (come nel caso di Rinciani), sono state tutte esposte e il collegio si pronuncerà in occasione dell’udienza del prossimo ottobre. Si attendono riscontri di procedimenti quasi paralleli, attivati a Brescia e Milano.

Davanti ai magistrati bresciani pendono ancora diversi tronconi dei giudizi scaturiti dal blitz “Leonessa”, che interessò proprio Marchese e altri imputati.  Tra i legali di difesa, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Giovanna Cassarà, Giovanni Cannizzaro,  Vittorio Giardino, Francesco Enia, Ivan Bellanti, Giusy Ialazzo, Enrico Aliotta, Nicola Martello, Rocco La Placa, Michele Aliotta, Giuseppe Dacquì, Antonio Gagliano, Elio Lembati, Paolo Testa, Ennio Adamo, Roberta Castorina, Giovanni Lomonaco, Dafne Rimmaudo, Dalila Di Dio, Gaetano Eterno, Francesco Minardi ed Erica Iudice.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here