Incendio sospetto di una villetta, no Cassazione al ricorso della compagnia assicurativa

 
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Immagini di repertorio

Gela. Lo scorso anno, il gip del tribunale chiuse il procedimento a suo carico, a seguito dell’esito favorevole della messa alla prova. Una decisione confermata anche dalla Cassazione. Il proprietario di una villetta, a Tenutella, senza precedenti penali alle spalle, era accusato di aver commissionato il rogo dell’immobile, per incassare il premio assicurativo. La contestazione di incendio cadde, mentre quella di danneggiamento fraudolento di beni assicurati fu derubricata a tentata truffa e il legale di difesa, l’avvocato Giovanna Cassarà, ottenne la messa alla prova per l’accusato, poi conclusasi con esito favorevole. La compagnia assicurativa, che dopo l’incendio considerato sospetto, avviò verifiche ritenendo che ci fossero anomalie, ha impugnato la decisione e si è rivolta alla Corte di Cassazione. Nel ricorso avanzato, si ribadisce che la conclusione del procedimento con la sola messa alla prova non fosse in linea con la disciplina in materia. I giudici romani non l’hanno accolto.

La difesa del proprietario dell’immobile ha presentato memorie, sostenendo la piena conformità della decisone assunta dal giudice del tribunale. Una linea condivisa dalla Cassazione, che non ha dato seguito alle richieste del legale della compagnia assicurativa.

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