“Incontrerò Arancio”, Siragusa: “Chi non vuole dialogo con i civici insiste negli egoismi personali”

 
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Guido Siragusa

Gela. “L’assenza all’assemblea? Io non rinuncio al progetto che qualcuno ha voluto interrompere solo per egoismo”. L’ex segretario cittadino del Pd Guido Siragusa non si sente ancora fuori dal contesto del partito locale. Dal momento dell’insediamento del commissario Giuseppe Arancio non ha partecipato ai due incontri ufficiali, la direzione allargata e l’assemblea della scorsa settimana. “Non c’ero perché non era una riunione incentrata sulla disamina della linea politica da costruire – precisa – si è parlato di un progetto che a questo punto temo sia precostituito. Come si fa ad ipotizzare un progetto per la città se prima non si approfondisce la linea politica. Bisognerebbe anzitutto concentrarsi su quale partito si presenterà agli elettori. Purtroppo, è evidente, anche da ciò che emerge dall’assemblea, che ci sono già divergenze. C’è chi non vuole il dialogo con i lombardiani e quindi non vuole alcuna intesa con i civici di “Una Buona Idea” e chi invece è contrario ai veti. Dire no ai civici significa rivedersi in un partito autoreferenziale. Il progetto che avevo iniziato a strutturare prevedeva un Pd dai confini allargati che potesse veramente interpretare le istanze della città. Invece, c’è stato un accordo volto a bloccare questa iniziativa. In quel caso, si sono trovati tutti sulla stessa linea. Adesso, però, le differenze si notano”. Se l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, tra i fondatori del laboratorio “PeR”, ha spiegato in maniera categorica che il Pd non può dialogare con “cuffariani e lombardiani”; il commissario Giuseppe Arancio ha invece ribadito che i veti non possono essere decisi unilateralmente. In ballo c’è principalmente il dialogo con i civici di “Una Buona Idea” che Siragusa ha sempre sostenuto. “Nel Pd ci sono almeno tre linee alternative tra loro – continua – quella di chi, come me, vuole una partecipazione piena dei tanti esponenti che negli anni sono stati allontanati e guarda ad un partito dialogante e dai confini più larghi. Poi, c’è chi vorrebbe mettere d’accordo tutti e non penso che ci riuscirà. Tra questi, colloco sicuramente il commissario Arancio che vorrebbe la sintonia fra tutti. A giorni, lo incontrerò anche per un chiarimento. Infine, c’è la linea della conservazione sostenuta da coloro che per venticinque anni ha fatto il bello e il cattivo tempo trasformando il Pd locale in una riserva indiana. Ancora una volta scelgono di arroccarsi nei personalismi. Ho il timore che a prevalere sarà proprio questo gruppo e che il Pd continuerà ad essere un partito elitario e per pochi nuclei familiari”.

Siragusa, sostenitore alle primarie della proposta Schlein che si impose anche in città, non si sente battuto e cercherà di aprire varchi tra i dem. Non sarà facile. Sicuramente, più di qualche sponda potrebbe intercettarla e non a caso non trascura la strada “riformista”. “Ho apprezzato le parole del consigliere comunale Paola Giudice – conclude – durante la mia segreteria era iniziato un percorso non semplice per arrivare ad una sua adesione. Poi, tutto si è fermato dopo le mie dimissioni. Ho la massima stima nei suoi confronti. Purtroppo, non si capisce come il Pd faccia a meno di risorse come il consigliere Giudice che è da sempre un esponente di sinistra. Il Partito democratico dei pochi dimostra tutti i propri limiti. Il centrodestra è sempre più populista e ancora più forte e pericoloso. C’è in ballo il futuro della città. Se le forze di centrosinistra non riusciranno a costruire un’alternativa vera ci sarà campo libero per il centrodestra. Trarrà ancora più forza dall’assenza di unità nel centrosinistra”.

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