Intercettato in piazza San Francesco, “Falsaperla voleva entrare nell’affare della droga gestito dalla stidda”

 
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Gela. Intercettazioni ambientali anche in piazza San Francesco. Così, sarebbe emersa l’intenzione del quarantatreenne Rocco Falsaperla di entrare a far parte della presunta rete di spacciatori che gravitava intorno al gruppo della nuova stidda.

Le intercettazioni in piazza. “In realtà – ha spiegato in aula il capitano dei carabinieri Gianmarco Messina – quella rimase solo un’intenzione. Venne intercettato durante alcuni dialoghi avuti con Emanuele Palazzo. Si parlava di panetti ma anche di una somma di denaro, circa mille euro, che doveva essere versata mensilmente”. Rispondendo alle domande dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, il militare ha comunque ribadito che lo stesso Falsaperla non è mai stato individuato tra gli spacciatori a disposizione del gruppo, successivamente individuato con l’inchiesta antimafia “Agorà”. “Certamente – ha concluso il militare – l’intenzione di Falsaperla sarebbe stata quella di entrare nell’affare della droga. Alla fine, in base a quanto accertato, non ci fu alcuna partecipazione diretta”. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, verrà sentito il perito incaricato di valutare il contenuto delle intercettazioni ambientali. 

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