Investimenti e vincoli, Faraci: “Zes chiave di volta, non mi piace l’approccio integralista”

 
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Gela. Garantire il pieno rispetto dei piani di tutela del territorio e contemporaneamente non bloccare gli investimenti è da sempre un bivio che stenta a trovare una via d’uscita ben definita. Sta accadendo anche con i tanti progetti che negli ultimi anni riguardano il settore fotovoltaico. Come abbiamo più volte riportato, sono decine le aziende interessate ad ottenere le autorizzazioni per nuovi parchi di produzione. Al momento, il progetto più ambizioso è quello della Pv Freyr srl, che vorrebbe investire nella zona di contrada Badia Collegio, con un parco fotovoltaico da circa cinquanta milioni di euro. Anche questo iter è in corso negli uffici regionali. Il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice, da tempo, esprime forti remore sullo sviluppo massiccio di progetti fotovoltaici. “Sono incompatibili”, così ha di recente spiegato, rifacendosi a quanto previsto nel piano di gestione. Non condivide, inoltre, l’espansione di sistemi fotovoltaici nelle aree agricole, dato che tendono a limitare lo spazio destinato alla produzione, a vantaggio del mercato dell’energia. Una questione sulla quale il presidente della commissione consiliare sviluppo economico Rosario Faraci ha invece una visione decisamente differente. “Rispettare i vincoli di Rete Natura 2000 è sicuramente necessario e nessuno dice che non lo si debba fare, anzi – spiega – però, questi piani non indicano che non si possa fare nulla sul territorio. Il concetto è differente, si può investire ma rispettando determinati parametri. Non mi sono mai piaciuti gli approcci integralisti”. Faraci è certo che il territorio locale possa ancora essere fortemente attrattivo per gli investimenti, agevolati da strumenti come la Zona economica speciale.

“La questione dell’area Nord 2 dell’ex Asi è la chiave di volta della Zes – aggiunge – abbiamo avuto modo di confrontarci con il commissario della Zona economica speciale della Sicilia orientale ed ha un approccio da tecnico, molto pragmatico. Una visione miope non serve a questo territorio. Io sono sicuramente favorevole alle compensazioni ambientali che vanno realizzate e sviluppate. Però, sono anche per una vera infrastrutturazione che colleghi la zona industriale alle arterie stradali”. Non è affatto un capitolo chiuso e probabilmente anche la commissione sviluppo economico tornerà ad occuparsene.

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