L’appartamento preso di mira per l’oro, scattano le condanne a due giovanissimi

 
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Immagini di repertorio

Gela. Due anni di detenzione ciascuno. Il verdetto nei confronti dei ventitreenni Paolo Biundo e Catalin Toma è stato pronunciato dal giudice Antonio Fiorenza. Il colpo nell’abitazione. I giovanissimi erano accusati di un colpo all’interno di un appartamento del centro storico. I carabinieri li fermarono in strada. Durante i controlli, uno dei due imputati, avrebbe cercato di liberarsi della refurtiva, gettandola via. I monili in oro, però, vennero notati dai carabinieri intervenuti e, così, scattarono le indagini. I due vennero collegati al furto denunciato dai proprietari dell’abitazione presa di mira. La decisione del giudice è andata oltre le richieste arrivate dal pubblico ministero Sonia Tramontana che, invece, ha indicato la condanna ad un anno ciascuno di detenzione. Uno dei difensori degli imputati, l’avvocato Carmelo Brentino, esponendo le proprie conclusioni in aula, ha anzitutto contestato l’utilizzabilità del verbale di sequestro, dato che i carabinieri intervenuti non sarebbero stati autorizzati dal giudice. Inoltre, stando al difensore, i due imputati, al momento dell’intervento dei militari, si trovavano insieme ad altri giovani, senza che ci fossero elementi certi per collegarli al furto. Sono stati sollevati dubbi anche rispetto alla testimonianza di una delle proprietarie dell’abitazione colpita. Alla fine, però, il giudice ha deciso per la condanna di entrambi gli imputati.

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