L’Eni rassicura le imprese: “stiamo rispettando i tempi”, confronto con i commercianti sulla vendor list

 
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Gela. L’Eni apre le porte alle imprese del territorio che avviano un particolare processo di qualifica indispensabile a garantire servizi e forniture. Per l’occasione, si è tenuto ieri un incontro tecnico rivolto al territorio e agli imprenditori che vogliono affacciarsi al mondo Eni e conoscere i requisiti necessari per fare parte alla “vendor list” del colosso energetico del cane a sei zampe che nel territorio ha avviato un progetto da 2.2 miliardi di euro che prevede il mantenimento occupazionale, l’estrazione on e off shore di gas e la riconversione della fabbrica in Green-Refinery il cui avvio (prima fase) è previsto per il 2017. La seconda fase, dal 2019, garantirà un incremento dell’affidabilità e della flessibilità operativa, grazie all’utilizzo dell’olio di palma grezzo e di materie prime classificate come “di seconda generazione” come gli oli di frittura e i grassi animali, proprio a testimoniare l’impegno di Eni sul tema dell’impiego di materie prime non alimentari. Per l’occasione, ieri, era il management di RaGe (Raffineria Gela), composto dal presidente Claudio Zacchigna, Alfredo Barbaro (amministratore delegato) e Marco Galanti (responsabile approvvigionamenti), è intervenuto ieri all’incontro voluto dalla Confcommercio Ascom, presieduta da Francesco Trainito. A relazionare sulle regole (gestione e qualifica) dei fornitori sono stati Roberto Grassi e Filippo Saranga, responsabili nazionale gruppo Eni, oltre a Giuseppe Maiellare, che cura i rapporti con Confindustria e le associazioni imprenditoriali territoriali. “Stiamo rispettando i tempi del progetto – assicura Zacchigna – Anche le istituzioni ci stanno dando una mano. Non ci sono ritardi. A questo punto, poiché i tempi sono precisi, bisogna cominciare a lavorare. Le aziende che vogliono lavorare con noi devono essere qualificate Eni, non Raffineria. Vuol dire che possono lavorare con Eni spa, in Italia e nel resto del mondo. Non solo in Rage (Raffineria Gela), anche in Enimed, Syndial e Saipem. Non esiste più una qualifica specifica, ma una qualifica Eni”. Per quanto riguarda l’avanzamento del progetto, “nel corso dei mesi estivi – aggiungono i vertici Eni – inizieranno le attività a mare vere e proprie che prevedono, tra l’altro, l’utilizzo esteso del veicolo “Clean Sea”, frutto della tecnologia di R&D di Eni. Contestualmente, l’inaugurato centro di formazione “Safety competence centre” – aggiungono – focalizzato sui temi della sicurezza, prosegue la crescita e gli impegni prefissati. L’obiettivo è formare 180 dipendenti provenienti dalla Raffineria di Gela che, successivamente, saranno impiegati per il coordinamento e la sicurezza dei siti industriali Eni in Italia e all’estero. Sono in corso di realizzazione – conclude – tutte le attività legate al risanamento ambientale. Alcune delle quali sono state completate”.

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