L’Eni si guarda allo specchio, “stiamo ancora investendo su questo territorio”

 
0

Gela. “L’indotto della Raffineria soffrirà ma stiamo lavorando per creare certezze e un futuro economico a questa città”. Con queste parole Bernardo Casa, responsabile industriale nazionale della raffinazione Eni, è intervenuto all’incontro

convocato dal sindaco Angelo Fasulo, confermando che il piano di riconversione della fabbrica, di 2,2 miliardi di euro, è in fase operativa.

L’indotto e il futuro Eni. Il sessanta percento dell’indotto è già impiegato, nuovi investitori hanno annunciato il loro interesse ad insediarsi tra le isole della fabbrica di contrada Piana del Signore, mentre l’investimento di 70 milioni di euro destinati alla ricostruzione della diga Foranea subirà un notevole ridimensionamento, legato proprio alla fine della raffinazione di petrolio in città. “Garantiremo la messa in sicurezza della diga Foranea – assicura Carlo Guarrata, amministratore delegato RaGe – Abbiamo ridimensionato l’investimento. Non realizzeremo i bracci di carico, legati alla sola attività petrolifera”. “Penso che l’accordo darà risposte concrete non solo a Gela – spiega Marco Venturi, Confindustria – ma in tutta l’isola dove ci sono diverse aree di crisi. Questo investimento è positivo e in controtendenza con quanto sta accadendo nell’intera nazione”. “La parte del tessuto economico sano del territorio ha fatto sistema – aggiunge Carmelo Turco, presidente Confindustria Centro sicilia – Eni ha deciso di presentare un progetto di permanenza produttiva per mantenere il settore economico presentando la prima green refinery in Italia”. L’amministratore di Enimed, Massimo Barbieri, ha sottolineato che “i finlandesi sono i veri competitor di Eni. Stanno realizzando un impianto per la produzione di biocarburanti usando la nostra tecnologia”.

L’off-shore e le aziende locali. “Per impiegare le imprese del territorio – conclude Casa – è stato rimodulato, con una parzializzazione, il bando di affidamento dei lavori di realizzazione della piattaforma per l’estrazione off-shore di gas”. E’ stato formalizzato anche il progetto di un’impresa privata per la realizzazione di un impianto di lavorazione dei reflui urbani. Si tratta di un investimento che si andrà ad associarsi a quello dell’impresa Mossi & Ghisolfi che si insedierà presso l’Acn, già in fase di demolizione. Saranno realizzati in città due dei tre impianti che dalla lavorazione della paglia forniranno biometanolo di ultima generazione alla nazione, con un investimento complessivo di 720 milioni di euro, e una ricaduta occupazione di circa 600 unità, equamente suddivise tra diretto e indotto. Alla convocazione del primo cittadino hanno aderito tutte le parti sociali dle territorio anche se sono stati “buttati fuori” i rappresentanti del comitato Macchitella, Domenico Messinese e Dino Cani.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here