L’impianto di compostaggio non è sufficiente, la frazione organica smaltita dai privati: sì ai pagamenti

 
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Gela. L’impianto di compostaggio a Brucazzi, avviato ad inizio anno dopo diversi stop, non è comunque sufficiente a fermare le spese che le casse del Comune devono sostenere per smaltire la frazione organica prodotta dalle attività di raccolta differenziata.

La frazione organica smaltita in un impianto privato. La portata dell’impianto attualmente gestito dal gruppo Balestrieri, infatti, non consente di trattare per intero la mole prodotta in città. Così, i tecnici del Comune hanno scelto di assegnare ad una società privata, l’etnea Ofelia Ambiente srl, un servizio aggiuntivo di smaltimento della frazione organica che l’impianto di Brucazzi non riesce a trattare. Per questa ragione, in municipio è arrivato il sì al pagamento di oltre 42 mila euro per coprire le fatture fatte pervenire dai responsabili dell’azienda catanese, titolari peraltro di un impianto di compostaggio privato dove finisce la frazione organica non trattata a Brucazzi. Somme che serviranno a coprire il servizio svolto per i primi due mesi del 2016. Una soluzione, quella dell’impianto di compostaggio gestito dal gruppo campano Balestrieri, che, a questo punto, dovrà per forza essere integrata con altri servizi privati.

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