L’Inps paga la cassa integrazione degli operai Smim: l’Eurocoop ad un liquidatore

 
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Gela. La fase di crisi dell’indotto Eni dura oramai da mesi e si susseguono i tavoli di confronto, tra proteste e gesti eclatanti.

L’intesa su Smim. I sindacati dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm e i confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno chiuso un accordo che dovrebbe consentire, entro i prossimi dieci giorni, di sbloccare i pagamenti della cassa integrazione in favore degli operai Smim. Si tratta delle indennità che i lavoratori avrebbero dovuto ricevere tra agosto e dicembre dello scorso anno. A fari carico delle anticipazioni sarà l’Inps. Questo prevede l’accordo che è stato ratificato proprio nella sede nissena dell’istituto previdenziale. I segretari dei metalmeccanici Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, insieme ai confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, chiedono però che si faccia chiarezza sull’effettivo avvio dei lavori nella raffineria Eni.

L’incontro con il liquidatore. Intanto, però, la crisi nera non favorisce l’eventuale ripresa di aziende al collasso. Nelle scorse ore, sarebbe stato deciso il passaggio della gestione Eurocoop nella mani di un liquidatore. La società per diversi anni è stata impegnata nell’indotto di raffineria con almeno una cinquantina di dipendenti, dopo aver acquisito rami d’azienda e contratti dell’allora Comeco. A questo punto, con gli operai in cassa integrazione e le attività in raffineria ferme da mesi, i sindacati incontreranno proprio il neo liquidatore. Si cercherà di capire quale futuro attenda gli operai. Una società locale, invece, avrebbe già chiuso le pratiche per l’acquisito di un ramo d’azienda proprio da Eurocoop.

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