L’operaio della Tekra accusato di rubare carburante, il suo legale: “E’ mobbing…non doveva parlare di un atto intimidatorio subito”

 
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Gela. “Fino ad ora, non è stato notificato nessun provvedimento ufficiale di licenziamento”.

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L’azienda ha deciso di allontanarlo. A dirlo, è l’avvocato Davide Limoncello che rappresenta l’operaio della Tekra, nelle ultime ore al centro di una vicenda che ha indotto i vertici della società campana a prendere provvedimenti disciplinari. L’operatore ecologico è accusato di aver rubato carburante da uno dei mezzi dell’azienda, che gestisce in proroga il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Furto di carburante che l’operaio e il suo legale escludono e, anzi, considerano l’accaduto “un’azione mobbizzante”.
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Per il tramite del proprio legale, il lavoratore ha già provveduto a diffidare l’azienda che, invece, avrebbe presentato denuncia. “In data odierna – si legge nella missiva firmata dal legale – il mio assistito si presentava regolarmente per prestare la propria attività lavorativa e in assenza di qualsivoglia contestazione, gli veniva riferito che non avrebbe più lavorato e che non poteva più entrare nel luogo di lavoro, nonostante avesse già timbrato regolarmente il proprio badge”. Dietro all’allontanamento del cinquantaduenne, stando al legale, ci sarebbero altre ragioni. “E’ la conseguenza di una ritorsione ai suoi danni – si legge ancora nella nota – perché aveva già conferito incarico ad un legale per chiedere parte degli emolumenti che non gli sono stati corrisposti in busta paga. Avrebbe dovuto, inoltre, continuare a tacere rispetto ad un episodio avvenuto circa trenta giorni fa, quando all’interno del capannone aziendale ha subito un’azione intimidatoria, con il fuoco appiccato alla parte posteriore della tuta da lavoro che aveva indosso e che riusciva a fermare solo grazie ai suoi riflessi”.
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A questo punto, il legale chiede che al lavoratore venga immediatamente data la possibilità di rientrare in servizio. “Non escludiamo – conclude – di agire legalmente, anche per calunnia. Parliamo di un operaio che da almeno venti anni lavora nel settore, senza aver mai subito note disciplinari”.

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