L’ultimo saluto a Concetta Legname, silenzio e rabbia sulla dotazione carente dei soccorsi

 
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Gela. Si sono tenuti stamattina i funerali di Concetta Legname, la trentanovenne divorata dalle fiamme che si sono levate dal suo appartamento di via Novara 49.

E’ rimasta intrappolata all’interno della sua mansarda, al terzo piano dello stabile del rione Baracche.

Circa 600 persone hanno assistito, composti, all’ultimo saluto alla malcapitata. I funerali sono stati officiati da don Angelo D’Amico nella parrocchia Sacro Cuore nel rione Sant’Ippolito, non molto distante dal luogo del tragico incendio costato la vita a Concetta Legname.

Sua figlia è rimasta sempre abbracciata al padre. Anche loro hanno preferito trincerarsi nel silenzio. Troppo il dolore e la rabbia.

Forse qualcosa in più i soccorritori l’avrebbero potuta fare se avessero avuto più mezzi a disposizione e senza problemi meccanici. Forse qualcosa andrebbe fatta per scongiurare altre tragedie anche per replicare alle parole di Salvatore Lauricella, l’ispettore antincendio dei Vigili del fuoco secondo il quale al momento dell’intervento “l’autoscala si è bloccata. Succede con i mezzi elettronici – spiega Lauricella -. L’operatore è riuscito a liberarla con una manovra. Quei due-quattro minuti poco sarebbero serviti a salvare la malcapitata che era già avvolta dalle fiamme”. C’è da chiarire perché in Sicilia ci sono solo tre autoscale, tutte da 16 metri, dislocate tra Palermo, Catania e Caltanissetta. A Gela non esiste nemmeno un telone di sicurezza. Anche questo è in dotazione solo a Caltanissetta. Le indagini proseguono. Ieri è stato effettuato l’esame autoptico sulla salma della trentanovenne. 

Ps: Nella foto lo sfogo dei parenti della vittima sulla bara adagiata nel carro funebre.

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