Gela. Vogliono capire se il “blocca trivelle” varato dal governo avrà effettive ripercussioni sul progetto Argo-Cassiopea. Per questo motivo, i chimici di Filctem, Femca e Uiltec sono pronti a chiedere un nuovo tavolo di confronto ai manager di Enimed. La base a terra per il gas è uno dei punti nodali degli investimenti che la multinazionale ha programmato con il protocollo d’intesa di cinque anni fa. Le decisioni governative, probabilmente, avranno un impatto limitato sui progetti previsti nell’area locale, ma i sindacati vogliono evitare spiacevoli sorprese. I lavori per la base a terra sono ritenuti la continuazione quasi automatica dei cantieri attualmente aperti in raffineria, in attesa della partenza a pieno regime della green refnery. Se dovesse arenarsi l’investimento sulla base a terra, allora tutto ritornerebbe in discussione, anche per l’indotto.
L’ultimo vertice ufficiale di chimici e azienda risale allo scorso dicembre, prima però che venisse ufficializzato lo stop, seppur temporaneo, alle nuove concessioni. Nel faccia a faccia con i sindacati toccherà ai manager della multinazionale indicare tutte le tappe dell’investimento.
