La Boria si dimette, un addio al vetriolo: ora è caccia alla sua poltrona

 
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Gela. L’assessore se ne va. Chiude la sua esperienza dopo due anni. Marina La Boria lo aveva detto al sindaco sabato scorso, dopo l’ultimo tentativo di farle cambiare idea. Ed oggi rassegna le sue dimissioni, lasciando libera la delega all’Istruzione ed alla Cultura.

Un addio carico di amarezze quello dell’avvocato, che ha compiuto l’ultimo atto, ovvero la consegna di materiale didattico ai bambini di una scuola primaria.

Due anni in cui la La Boria si è battuta per iniziare la refezione scolastica con il primo giorno dell’anno, per assicurare il trasporto dei bambini disabili e cercare di avere scuola pulite ed efficienti. Obiettivi non sempre raggiunti perché nel bilancio i suoi capitoli erano sempre vuoti o quasi, come se si trattasse di una delega assessoriale di “serie B”. La La Boria paga anche l’inesperienza politica. Calata in un sistema in cui non si riconosce e indicata dai socialisti, si è scontrata con il dirigente del suo assessorato, con cui gli scambi erano diventati epistolari. Il sindaco ha provato a mediare ma era chiaro che i due non potevano collaborare. Un assessore che aveva avuto il coraggio di chiedere i locali di via Giulio Siragusa per realizzare il primo asilo nido comunale ma che sono occupati da un centro di formazione privato. Di fronte a queste mura l’assessore ha preferito defilarsi, “accontentando” chi da mesi soffiava sul suo collo per prendersi quella poltrona. I socialisti l’hanno sfiduciata e senza un partito di riferimento non aveva alcuna scelta se non lasciare.

Chi prenderà il suo posto troverà le stesse identiche difficoltà. Si vocifera che sia l’Api, mentre i socialisti potrebbero prendersi un posto al sole nelle Srr. Senza trascurare però il Megafono. E il sindaco potrebbe quindi avere una maggioranza extra large. Oggi però è stato sconfitto un tentativo diverso di fare politica. E questo dovrebbe far riflettere e non poco chi pensa di poter cambiare le cose.

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