La crisi nera dell’indotto Eni, ancora cassa integrazione per Eurocoop: i dipendenti Eureco verso la mobilità

 
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Gela. Mentre si attende di sapere quali novità possano arrivare dai prossimi tavoli ministeriali fissati tra questa e la prossima settimana, la crisi dell’indotto Eni continua a trascinarsi senza troppe soluzioni.

Nuova cassa integrazione per Eurocoop. Al centro del confronto tra aziende e organizzazioni sindacali, soprattutto del settore metalmeccanico, ci sono sempre gli eventuali ammortizzatori sociali. Nuova cassa integrazione ordinaria dovrebbe scattare per gli oltre cinquanta dipendenti della Eurocoop, azienda da alcuni anni presente nell’indotto di raffineria, e da mesi oramai a secco di commesse. Così, per evitare il baratro della mobilità, le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm e i vertici societari sembrano aver raggiunto un accordo proprio sull’attivazione, almeno per i prossimi mesi, della cassa integrazione ordinaria. Un sì di massima sarebbe arrivato anche dall’amministratore giudiziario che si sta occupando di gestire il gruppo, dopo l’inchiesta che coinvolse uno dei proprietari. A questo punto, l’accordo dovrebbe essere messo nero su bianco all’ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta.

Eureco verso la mobilità. Sembra invece priva di qualsiasi spiraglio la vicenda dei circa trentacinque dipendenti della Eureco che, fino a poche settimane fa, si occupavano delle attività di antinquinamento nell’area del porto isola della raffineria. Nei prossimi giorni, le organizzazioni sindacali e i responsabili aziendali dovrebbero concludere la procedura che farà scattare la mobilità per i lavoratori. Da quanto trapela, non ci sarebbero troppe certezze neanche rispetto alla società che subentrerà ad Eureco.

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