La droga spacciata a Baracche, definitiva la condanna per uno dei pusher: patteggiò a tre anni

 
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I poliziotti monitorarono lo spaccio tra le strade del quartiere Baracche

Gela. Lo scorso gennaio, patteggiò la condanna a tre anni di reclusione davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale. L’hashish piazzato ai clienti. Adesso, è diventato definitivo il verdetto nei confronti del ventottenne Salvatore Nocera. Il giovane venne coinvolto nell’inchiesta “Baracche”, con l’accusa di aver fatto parte di un gruppo di pusher, attivo soprattutto nell’omonimo quartiere a ridosso del centro storico. Per i magistrati della procura e per gli agenti di polizia del commissariato, proprio Nocera avrebbe piazzato droga, soprattutto hashish, a decine di clienti che avevano come punto di riferimento la zona di via Tasso. Il verdetto di primo grado è stato impugnato dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Cascino. I giudici di Cassazione, però, hanno respinto le richieste difensive che, invece, facevano perno sul fatto che non tutti gli episodi di spaccio fossero stati registrati dai sistemi di videosorveglianza piazzati nella zona dagli investigatori. Così, il ricorso è stato respinto. La condanna di primo grado venne emessa in continuazione con altri due verdetti dello stesso tipo. Nel blitz “Baracche” finirono altri pusher scoperti dagli inquirenti. 

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