La mattanza al bar Esso, gelesi e vittoriesi fecero cinque morti: ricordate vittime innocenti

 
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Gela. Il 2 gennaio del 1999, i sicari gelesi e vittoriesi entrarono in azione all’interno del bar della stazione di servizio Esso, a Vittoria. La mattanza fece cinque morti, compresi due tifosi della squadra di calcio locale, Salvatore Ottone e Rosario Salerno, travolti dal fuoco dei killer, senza essere minimamente coinvolti negli affari dei clan. Due vittime innocenti. L’ordine partì dai boss gelesi e da quelli del centro ragusano. Nel corso degli anni, sono arrivate le condanne definitive, comprese quelle ai gelesi Carmelo Billizzi e Gianluca Gamminno, poi diventati collaboratori di giustizia, e ad Alessandro Emmanuello, fratello del boss ucciso Daniele Emmanuello. Domani, a Vittoria, nella basilica di San Giovanni Battista, con una messa in suffragio verranno ricordate le vittime innocenti di quell’agguato, Salvatore Ottone e Rosario Salerno. Sono trascorsi ventuno anni dall’azione di morte che segnò gli equilibri mafiosi sul territorio. Gli obiettivi dei sicari, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano Angelo Mirabella, lo stiddaro in ascesa, e i suoi uomini Rosario Nobile e Claudio Motta.

Solo il barista si salvò, sfuggendo ai proiettili dei killer. Basisti e killer vennero individuati nel corso del tempo, facendo emergere un piano complessivo, che coinvolse i capi incontrasti delle consorterie mafiose di quel periodo.

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