Le accuse della Corte dei Conti, assolti Di Stefano e La Boria: “Non eravamo noi a dover controllare”

 
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Gela. Debiti fuori bilancio regolarizzati con troppo ritardo e rendiconto approvati in maniera piuttosto “leggera”, almeno secondo i magistrati della procura

presso la corte dei conti siciliana. Adesso, però, arriva l’assoluzione da parte dei giudici della Corte dei conti regionale sia per l’ex assessore Marina La Boria che per l’ex capogruppo di Articolo 4 Terenziano Di Stefano.

La Boria e Di Stefano si sono sempre difesi. Dopo i trentacinque inviti a dedurre notificati la scorsa estate all’ex sindaco Angelo Fasulo, agli assessori della sua giunta e ai consiglieri comunali, gli unici a non aver accettato di pagare la sanzione richiesta, chiudendo anticipatamente il discorso, sono stati l’ex assessore Marina La Boria e l’allora consigliere comunale Terenziano Di Stefano. Fin dal primo momento, hanno escluso di aver avuto responsabilità nell’intera procedura contestata dai magistrati contabili. Pagare la sanzione, avrebbe significato ammettere responsabilità sempre escluse sia dall’ex assessore all’istruzione che dal consigliere comunale di Articolo 4. Per loro, la procura chiese comunque la condanna al pagamento di una sanzione maggiorata. Davanti ai giudici contabili palermitani, i loro difensori hanno ricostruito una linea che esclude qualsiasi coinvolgimento. In sostanza, sia La Boria che Di Stefano avrebbero detto sì ai rendiconti finiti sott’osservazione solo in base ai pareri favorevoli espressi non solo dai dirigenti del settore ma anche dai sindaci revisori. 

“Li ho votati perchè c’erano i pareri favorevoli dei tecnici”. “Ero assolutamente convinto della mia buona fede – spiega l’ex consigliere Terenziano Di Stefano – la procura ha chiesto la mia condanna sia per il 2011 che per il 2012. Sono sereno. Ho votato perché c’erano pareri favorevoli anche dei revisori dei conti. Il potere di controllo? Non sono un tecnico del settore, come avrei potuto individuare anomalie se c’era il via libera dei tecnici? L’assoluzione è un punto a favore delle nostre tesi. La responsabilità, evidentemente, era di altri”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’ex assessore Marina La Boria. “Noi – spiega – non avevamo alcun potere di controllo”.  La procura, inoltre, ha chiesto di non dover procedere nei confronti dell’ex assessore per l’anno 2011. In quel periodo, infatti, non ricopriva cariche all’interno della giunta Fasulo.

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