Le “Slot” minacciate dalla legge di stabilità, cento gelesi a rischio disoccupazione

 
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Gela. La norma sulla legge di stabilità, i cui provvedimenti sono stati definiti anticostituzionali anche dal tar del Lazio, preoccupa i gestori delle slot machine di tutta la nazione. Senza una modifica saranno estromessi a vantaggio dei settore che ruota attorno ai “Gratta e Vinci” e Lottomatica.

Hanno annunciato una nuova azione legale e una protesta. La denuncia arriva dall’Agge (Associazione gestori giochi elettronici) retta da Franco Pirrello. In città, almeno cento operatori rischiano di finire nella già lunga lista di disoccupati, aggiungendosi agli oltre milleduecento dell’indotto della raffineria Eni.

I gestori di tutta Italia delle slot machine hanno annunciato una marcia a Roma contro il governo Renzi. Le 5 mila aziende capaci di garantire occupazione a 180 mila addetti e oltre 110 mila 000 esercizi pubblici, coinvolgendo ulteriori 390 mila  persone, giudicano la manovra solo “Un ignobile gioco di prestigio” e si chiedono “perché a pagare sono solo i gestori delle slot e per quale motivo non si è voluto colpire un altro settore come quello dei “Gratta e Vinci” e delle scommesse Lottomatica che invece trarrà un enorme vantaggio? – L’obiettivo della legge è quindi farci spegnere le nostre macchine e accendere al loro posto le Vlt di Lottomatica, Sisal e tutti gli altri concessionari. La riduzione dei punti gioco e la lotta alla ludopatia, usati come argomento chiave, sono di fatto irrealizzabili. L’unica cosa che sarà eliminata sono le nostre aziende a vantaggio – ripetiamo – di pochi grandi soggetti”.

Il settore delle slot machine in Italia garantisce un introito per lo stato pari a 185 milioni di euro, 85 milioni dei quali destinati al Fispe, Fondo per Interventi strutturali dell’economia.

“La differenza fondamentale tra il testo della legge di Stabilità e la nostra proposta, è puntare gli interventi sulle Videolottery che permettono giocate singole fino a 500 Euro e vincite fino a 500.000 Euro. Queste macchine – che riteniamo potenzialmente molto più rischiose per i giocatori –  stanno soppiantando le AWP, limitate a un Euro a giocata e 100 euro di vincita ed ormai destinate comunque a sparire, stante l’impossibilità di nuove autorizzazioni. 

“La ragione di questa proposta di compromesso è la sopravvivenza del nostro comparto già colpito duramente – spiega Franco Pirrello -. Ma anche un senso di equità: è inutile accanirsi contro le nostre imprese, che vivono con le Awp mentre le Videolottery, appannaggio dei grandi concessionari del gioco (di fatto concorrenti sleali) non sono state minimamente penalizzate”.

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