L’inchiesta sui rifiuti, i grillini compatti: Amato, “Revocare deleghe a Siciliano o il sindaco si dimetta”

 
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Gela. I pesantissimi debiti ma anche la richiesta di rinvio a giudizio, appena presentata dai pm della procura nei confronti, tra gli altri, del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano. Il capitolo rifiuti è un’emorragia amministrativa che non si ferma, fino a sfociare nell’intervento dei magistrati. “Il sindaco Domenico Messinese deve subito ritirare le deleghe all’assessore Simone Siciliano oppure farà bene a dimettersi”. Non usa troppi giri di parole il grillino Angelo Amato. Il consigliere comunale, due anni fa, spinse per l’istituzione della prima commissione d’indagine sul ciclo dei rifiuti e presentò una controrelazione, non condividendo le conclusioni dei colleghi. “Il fatto che anche i magistrati stiano indagato è molto grave – dice – la città è abbandonata e sporca. Il vicesindaco Simone Siciliano ha fallito e non solo sul versante dei rifiuti. Il problema non riguarda esclusivamente i servizi aggiuntivi, che costano all’intera collettività. Non si effettuano neanche quelli previsti nel capitolato d’appalto. L’ho segnalato più volte. In alcune zone della città, i cumuli non sono mai scomparsi”.

I grillini, dopo le tensioni interne esplose durante il dibattito sull’istituzione della seconda commissione comunale d’indagine sui rifiuti, sembrano però aver ripreso una certa intesa. “Condivido la posizione del collega Amato – dice il capogruppo pentastellato Virginia Farruggia – onestamente, farei luce anche sui trasferimenti dei lavoratori del servizio a Piazza Armerina. L’assessore Simone Siciliano non ha raggiunto i risultati che aveva preventivato e il Comune deve fare fronte ad oltre dieci milioni di euro di debiti. Le ordinanze firmate dal sindaco non faranno altro che pesare ancora di più sulle casse del Comune, senza risolvere il problema”. I grillini si ricompattano, almeno quando si tratta di rifiuti.

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