L’infarto dopo l’incendio: Video potrebbe aiutare gli investigatori. IMMAGINI

 
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Gela. Proseguono le indagini per risalire ai presunti autori dell’attentato incendiario che, nella notte tra il 5 ed il 6 marzo scorsi, colpì l’Autobianchi Y10 posseduta dal pensionato ottantaquattrenne Cristoforo Giudice.

La moglie dell’anziano, la settantasettenne Grazia Iannizzotto, a causa del forte shock, venne colpita da un infarto che non le lasciò scampo. Le indagini vennero subito avviate dai carabinieri del reparto territoriale. Gli investigatori hanno analizzato dettagliatamente tutti i particolari delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nei pressi dell’abitazione di via Stoppani.

La morte di Grazia Iannizzotto scatenò la reazione di uno dei figli della coppia, l’imprenditore Antonio Giudice, che si è fatto promotore di una manifestazione contro la violenza e la mafia. La linea seguita dagli inquirenti, in ogni caso, rimane quella del messaggio indirizzato proprio alla famiglia Giudice.

La visione delle immagini, infatti, avrebbe anche consentito di studiare bene le mosse di chi ha materialmente appiccato le fiamme, prontamente bloccate. Non è da escludere che si possa, addirittura, trattare di un gruppo di minorenni. Il video è stato messo a disposizione dei carabinieri dallo stesso Antonio Giudice, profondamente toccato dalla tragica morte della madre.

Il video riprende per intero ogni fase dell’azione, compresa la vampata che colpì una delle fiancate della vettura presa di mira e parcheggiata davanti all’abitazione del pensionato.

“Adesso – dice proprio Antonio Giudice – bisogna fare chiarezza su tutte le responsabilità del caso. Spero che gli inquirenti riescano ad ottenere i risultati sperati. Confido in loro anche per far comprendere a tutti che il modello del silenzio ad ogni costo non può mai pagare”.

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