L’omicidio Minguzzi, riesumato il corpo dopo trentuno anni: indagato un ex carabiniere gelese

 
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Ravenna. E’ stata riesumata la salma dell’allora ventunenne Pier Paolo Minguzzi, rapito e ucciso trentuno anni fa ad Alfonsine. I pm della procura di Ravenna hanno deciso di riaprire le indagini. Ritengono che il sequestro e il successivo omicidio siano stati opera di un gruppo formato da almeno tre persone. Nelle scorse settimane, nel registro degli indagati sono stati iscritti i nominativi del cinquantaquattrenne gelese Orazio Tasca (ex carabiniere da tempo residente nel Nord Italia), di Alfredo Tarroni e Angelo Del Dotto. Per gli inquirenti, sarebbero stati loro ad agire. La riesumazione è stata effettuata nel piccolo cimitero di Alfonsine, alla presenza dei familiari di Minguzzi, che quando venne rapito aveva da poco intrapreso il percorso nell’arma dei carabinieri.

I magistrati ravennati cercheranno di acquisire eventuali tracce di dna che possano ricondurre agli indagati. Hanno già affidato l’incarico peritale a due esperti, che dovranno depositare la relazione completa entro sessanta giorni. In base alla ricostruzione investigativa, il giovane Minguzzi sarebbe stato ucciso subito dopo il rapimento, forse strangolato. Nonostante quanto già accaduto, gli indagati avrebbero ugualmente contattato la famiglia per ottenere un riscatto. In passato, sono già stati condannati per fatti analoghi, dopo aver imposto un pagamento da trecento milioni di lire ad un’altra famiglia della zona. In quel caso, presentatisi all’incontro per ritirare i soldi, furono coinvolti in un conflitto a fuoco con i carabinieri arrivati sul posto. Un militare in servizio venne ucciso.

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