L’ultimo saluto a Maria e Salvatore: “Ha sbagliato ma amava quella donna”

 
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Gela. Due famiglie distrutte da una tragedia che inevitabilmente segnerà le loro vite. Due funerali a distanza di poche ore. Prima quelli di Maria Nastasi, la 46enne uccisa da Salvatore Greco, 50 anni, suicida subito dopo il delitto.

Tanta commozione, rabbia ed anche qualche momento di tensione alla chiesa del Rosario. Il corteo funebre è arrivato intorno alle 11 del mattino. I familiari hanno “sbarrato” le porte ai cronisti che hanno cercato di seguire l’omelia di padre Grazio Alabiso. Chiesa gremita e disperazione tra le tante persone che conoscevano Maria Nastasi. Nel pomeriggio, presso la chiesa del Carmine, si sono svolti invece i funerali di Salvatore Greco. I parenti hanno indossato una maglietta bianca con stampato il volto dell’uomo. Una gigantografia di Salvatore Greco è stata esposta all’esterno della chiesa e poi davanti al sua abitazione di via Benedetto Bonanno. Salvatore era il terzo di otto figli, tre maschi e cinque femmine. Sia le sorelle che i due fratelli ci tengono a sottolineare come Salvatore Greco non sia ricordato come un assassino spietato. “Non giustifichiamo nostro fratello per quello che ha fatto – hanno detto le sorelle Monia e Lucrezia – ma non era un mostro. Ha perso la testa perchè era deluso. Potete dirlo a chiunque. Era innamorato di quella donna. Le voleva un bene dell’anima. La riempiva di regali, la coccolava. Era innamorato pazzo di lei”.

Stavano insieme da sette mesi, gli ultimi quattro con una convivenza. Anche i figli di Maria Nastasi pare che vedessero di buon occhio quella relazione. “Potete chiederlo a loro – racconta la sorella Irene – ci dicevano: mia madre non è mai stata così felice… Nessuno di noi avrebbe immaginato quel che sarebbe poi accaduto”. I primi di luglio c’era stata la separazione, la rottura brusca del rapporto. Salvatore Greco era deluso, amareggiato. Pare che lei avesse ripreso a frequentare un altro uomo. Maria Nastasi le diceva che era solo un amico. Nessuno sapeva che nascondeva una pistola a casa. A quel punto la scelta di rompere la relazione. “Se fosse stato un boss o un assassino spietato come qualcuno lo vuole fare passare – aggiunge la sorella Monia – non si sarebbe ucciso. Magari sarebbe scappato. Invece ha pagato con la sua vita. Si è reso conto che aveva ucciso la donna che amava”.

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