Maggioranza, scontro aperto tra “critici” e lealisti: pro-Greco battuti in aula

 
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La maggioranza sta valutando le soluzioni per ridurre la terza rata Tari

Gela. La crisi della maggioranza del sindaco Lucio Greco è sempre più conclamata. Nell’arco di ventiquattro ore, i civici di “Una Buona Idea”, i forzisti, i consiglieri di “Liberamente”, l’esponente del Popolo della Famiglia Valeria Caci e l’indipendente Rosario Trainito, hanno preso le distanze dal resto del gruppo. Ieri, hanno lasciato l’aula consiliare. Questa sera, invece, non sono neanche entrati e la maggioranza è andata sotto su uno degli articoli più importanti del regolamento sui canoni patrimoniali. La spaccatura è netta tra i “critici” e i lealisti, che in aula c’erano e hanno votato. Il fronte di Greco ha potuto contare sul centrista Salvatore Incardona e sui consiglieri di “Un’Altra Gela”, Giuseppe Morselli, Romina Morselli e Vincenzo Cascino. Incardona e Romina Morselli hanno chiamato tutti alla responsabilità. Il consigliere di “Un’Altra Gela” ha parlato di una “protesta che non condivide”, riferendosi alla scelta degli alleati, che non hanno preso parte alla seduta. “Mi stupisce che consiglieri della commissione bilancio – aggiunge – non partecipino alla seduta, nonostante abbiano dato parere favorevole ai regolamenti”. L’ala critica non accetta il patto tra Greco e Italia Viva, suggellato senza alcuna consultazione interna. La tensione in aula è stata alta e la politica si è fatta sentire tutta. Il consigliere comunale del Pd Alessandra Ascia ha sollevato subito la questione. “Il patto politico è mutato e in aula la maggioranza non c’è – ha detto – il Pd, responsabilmente, è presente”. I dem, a loro volta, stanno sondando il campo con Greco e un’eventuale ritorno in maggioranza o addirittura in giunta è un altro capitolo che rischia di segnare l’alleanza del primo cittadino. I dem, alla fine, hanno lasciato l’aula, dopo che non è passata la proposta di votare gli articoli successivi, senza dare lettura del contenuto. L’articolo 31 è stato bocciato con l’astensione dei consiglieri di opposizione presenti e degli stessi dem. Gli unici cinque sì sono arrivati dai superstiti della maggioranza. “L’atteggiamento del Pd è assolutamente strumentale – dice ancora Romina Morselli – l’astensione non è stata neanche motivata e lo hanno fatto solo per mettere in difficoltà la maggioranza, votando insieme all’opposizione, che si è dimostrata altrettanto poco responsabile. I dem sono politicamente incoerenti. Probabilmente, le elezioni regionali si fanno già sentire”.

Morselli si riferisce anche al fatto che i democratici possano riaprire interlocuzioni con Greco, ma al contempo senza dimostrare “buona volontà” politica in aula. Con l’uscita dei consiglieri Ascia e Gaetano Orlando, il numero legale non ha retto. Non hanno condiviso la bocciatura della loro proposta sul metodo di voto degli articoli. Il consigliere centrista Salvatore Incardona ha chiesto la chiamata dell’appello, che ha decretato la fine anticipata della seduta. “Non si poteva andare avanti così – dice Incardona – si rischiava seriamente di compromettere l’intero regolamento”.

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