Mancano i fondi regionali, l’Osservatorio sulla criminalità non s’ha da fare

 
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Gela. L’osservatorio permanente sulla criminalità organizzata, almeno per il momento, non sbarcherà in città.
La nascita della struttura di ricerca, annunciata quasi un anno fa dal presidente del tribunale Alberto Leone, avrebbe potuto permettere di approfondire, ulteriormente, il fenomeno criminale in un’area già a forte rischio.

Senza soldi, però, non è possibile garantire alcun impegno.
L’osservatorio, infatti, è una struttura legata alla regione con sede a Siracusa: i massimi vertici della giustizia locale, data l’incidenza del problema in città, avevano proposto l’avvio di una sede distaccata.
“Purtroppo – spiega il presidente del tribunale Alberto Leone – il progetto si è arenato. In questa fase, ci sono tanti problemi di tipo economico che gravano sulle casse della regione. In sostanza, per adesso, non arriverà alcuna risposta. Magari, con l’avvento del nuovo governo regionale, sarà possibile riprenderlo in seguito”.
L’osservatorio permanente avrebbe significato uno studio più complessivo intorno ai fenomeni criminali sviluppatisi in città. Adesso, però, data l’esigenza di ridurre le spese a livello regionale, a rischio ci sarebbe il futuro stesso dell’osservatorio.
“Avevamo proposto quest’iniziativa – spiega ancora il presidente del tribunale – nella consapevolezza dell’importanza di una struttura del genere. Avremmo potuto garantire diversi incontri pubblici per l’approfondimento di problemi molto gravi”.
L’osservatorio, però, è destinato a rimanere un progetto solo di massima: in attesa, di nuovi lustri economici. Né le casse della regione né, tantomeno, quelle dei ministeri romani, sono pronte a lasciar andare fondi per il finanziamento d’iniziative di questo tipo.

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