Negozi chiusi, una Gela fantasma e triste al suo risveglio

 
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Gela. Una città vuota questa mattina Gela. Svuotata della sua anima commerciale, dei bar sempre pieni di gente e della sua innata allegria e voglia di fare. Lo sciopero dei commercianti, uniti lungo il corteo che ha attraversato la città, ha segnato il punto più alto di questi lunghi giorni di protesta

Facce stanche e tristi quelle presenti alla manifestazione di protesta: commercianti, artigiani, agricoltori ma anche tanti studenti, hanno mostrato il loro profondo malessere per questo duro momento di crisi. Tutti insieme in corteo sotto la pioggia, scrutati dagli occhi curiosi degli anziani presenti in piazza, e da chi non crede in questa protesta.

Una Gela stanca dunque, sporca dopo giorni di mancata raccolta dei rifiuti, lenta nel suo risveglio collettivo, frustrata da anni d’indifferenza e in attesa di qualcuno o qualcosa che sappia risvegliare l’orgoglio e la forza di tutti i cittadini, anche di quelli nascosti dietro le serrande che apatici e indifferenti, nascondo la loro rabbia.

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