“Nessun valore superato”, dati Arpa: “Tanfo nell’aria da materiale del capannone ittico bruciato”

 
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Il capannone della "Pescagel" distrutto dalle fiamme

Gela. “Nessun valore limite e valore guida è stato superato nelle stazioni dal 4 al 16 agosto”. Sono state elaborate le prime conclusioni dei tecnici di Arpa, rispetto all’analisi dei dati condotta a seguito delle tante segnalazioni sul tanfo costante che si percepisce in questi giorni in diverse zone della città. L’amministrazione comunale ha richiesto accertamenti. Una nota di Arpa è pervenuta a Palazzo di Città. Gli unici dati che presentano soglie superiori riguardano “il valore limite della concentrazione media giornaliera di Pm10 e del valore guida della concentrazione media giornaliera di Pm2.5 nella stazione Gela-tribunale il 5 e 7 agosto”. Sono queste le parziali anomalie. Da Arpa arrivano riscontri comunque sulla probabile fonte delle emissioni in atmosfera. Le attività si sono sviluppate anche rispetto al capannone andato in fiamme nella zona industriale di Brucazzi. Il rogo ha avvolto e distrutto la struttura della “Pescagel”, usata per lo stoccaggio e la lavorazione di prodotti ittici. “Le condizioni del vento nelle ore notturne – concludono da Arpa – potrebbero aver provocato le molestie olfattive a causa del trasporto di composti osmogeni dalla sorgente dell’incendio che, seppur ormai domato, potrebbe essere stata causa del decongelamento e della conseguente decomposizione delle specie ittiche stoccate nel capannone della Pescagel”. Valutazioni che l’amministrazione comunale sta vagliando e ritiene favorevoli. “Dai dati non emergono fortunatamente presenze di sostanze pericolose in atmosfera – dice l’assessore Ivan Liardi che insieme al sindaco Lucio Greco ha chiesto l’avvio degli accertamenti – voglio tranquillizzare i cittadini giustamente preoccupati. Purtroppo, come ente comunale non possiamo intervenire per eliminare resti e carcasse. C’è anche un’indagine in corso. L’area non è accessibile. Continuiamo ad essere pienamente impegnati nelle verifiche e monitoriamo la situazione. Giornalmente siamo in contatto con il responsabile provinciale di Arpa”.

Il tanfo insistente che si percepisce da giorni è stato segnalato da tanti residenti delle zone più vicine all’area industriale. E’ stato presentato un esposto. Sia singoli cittadini sia associazioni e movimenti hanno chiesto un intervento diretto dell’amministrazione comunale, della magistratura e delle forze dell’ordine. Si era ipotizzato che la fonte potesse individuarsi nel fiume Gela, spesso toccato dallo sversamento di reflui non depurati. In base alle verifiche condotte da Arpa, delineate valutando i dati delle centraline di rilevazione collocate sul territorio, il tanfo dovrebbe quindi pervenire proprio dall’area dell’incendio del capannone dell’azienda ittica. “La cosa importante – precisa il sindaco – è che non risultano emissioni pericolose in atmosfera. Sappiamo che la puzza è assai fastidiosa e continuiamo ad essere attenti al tema”.

2 Commenti

  1. Dalla decomposizione del pesce si libera ammoniaca e bisogna vedere se questo parametro viene rilevato dalle centraline e comunque il pesce avariato oltre alla ammoniaca libera cadaverina e quindi non diciamo che tutto sotto controllo. Piuttosto che si sbrighino a bonificare il tutto per anzi di fare demagogia. Il sindaco deve agire per fare fare la bonifica.

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