Nessuna intesa sul “divorzio”, Scerra si dimette e lascia il club a Melfa

 
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Gela. Non c’è mai pace per il Gela in questa stagione. Come non bastasse la sconfitta di Mazzarrone e due mesi senza vittorie, ecco l’ennesima notizia negativa. La fusione è naufragata ma chi pensava che il gruppo Scerra prendesse le redini del club oggi è rimasto deluso. E’ stato lo stesso Marco Scerra a comunicare le sue dimissioni da vice presidente della società. Tradotto in parole povere, la squadra torna a Maurizio Melfa, che rimane dimissionario.

Lo lascia intendere chiaramente lo stesso Scerra, quando parla di “situazione economica problematica e di divergenze nella attuale gestione”. Ed infine di “parla che torna a centrocampo”, con chiaro riferimento allo stesso Melfa.

Questione di soldi dunque. Di accordi interni non trovati nel divorzio ma ovviamente ancora una volta a pagarne le conseguenze saranno squadra, allenatore e tifosi, sempre più stanchi e delusi di una stagione che sta per chiudersi nel peggiore dei modi.

Ieri si è riunito il Consiglio di amministrazione del Gela avvenuto nella giornata di ieri ed il confronto tra Melfa e Scerra non è stato affatto semplice.

Secondo Scerra la fusione ha fatto emergere una situazione debitoria da gestire fino a fine anno che i due dirigenti si rimpallano a vicenda.

“Una fusione – scrive Scerra – che, seppur giusta nelle intenzioni, riportava delle divergenze economiche maturate adesso a seguito delle dimissioni del presidente del Melfa e che, allo stato attuale, non permettono al resto della compagine biancazzurra la gestione sia del presente e all’ingresso in società dei nuovi soci”.

Scerra rimette il club a Melfa per chiudere la stagione ed il futuro, in barba agli annunci di appena una settimana fa, con cui la dirigenza superstite annunciava insieme al tecnico Pensabene ed al ds Bonaffini i programmi per la prossima stagione e l’ingresso di nuovi soci. Sembra essere tornati indietro di 20 anni, quando i tifosi dovevano rimanere appesi ad un filo aspettando miracoli ed iscrizioni in extremis. Con una bella differenza: che oggi c’è meno pathos ed meno pazienza. Cosa accadrà adesso? Difficile ipotizzarlo. La sosta arriva forse nel momento giusto.

 

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