Niente tagli alle indennità del sindaco e degli assessori: Messinese, “c’è una legge…prima guadagnavo di più”

 
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Gela. “C’è una legge in materia e noi ci atteniamo a quella. Sicuramente, prima di diventare sindaco il mio stipendio era maggiore rispetto all’attuale”. “Altrimenti, a rischio l’attività per conto dell’ente”. Ad oltre un anno dalla presentazione di un atto di indirizzo che prevedeva la riduzione delle indennità di sindaco e assessori e, di conseguenza, dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, l’amministrazione ha scelto di seguire vie diverse. “Vorrei sfatare il mito degli stipendi d’oro del sindaco e degli assessori – continua Messinese – il mio non arriva a tremila euro e, peraltro, pago personalmente i contributi pensionistici che non sono automatici oltre agli altri contributi previsti. Se dovessimo ridurre ulteriormente le indennità, a risentirne sarebbe soprattutto l’attività svolta per conto dell’ente”. La mozione, successivamente trasformata in atto di indirizzo per impegnare la giunta comunale, venne presentata dai consiglieri Giovanni Panebianco, Angela Di Modica e Cristian Malluzzo, allora componenti del gruppo Gela Città. “Onestamente – conclude proprio Panebianco – non abbiamo avuto risposte dalla giunta”. Inizialmente, era stata proposta una decurtazione del quaranta percento delle indennità spettanti ai componenti della giunta e, proporzionalmente, il taglio dei gettoni spettanti ai consiglieri. 

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