Non c’è intesa tra sindacati e Sicindustria, gli operai Turco in agitazione contro i contratti a termine

 
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Gela. Non c’è nessun accordo tra sindacati e vertici di Sicindustria sul prossimo futuro degli operai della Turco Costruzioni. Ieri sera, è arrivato il no all’ipotesi di assunzioni a tempo determinato (al massimo per quattro mesi), messa sul tavolo dagli imprenditori, intenzionati ad assorbire i lavoratori dell’azienda edile. I manager di Eni hanno bloccato i contratti che legavano la multinazionale alla società, per anni impegnata nell’indotto della raffineria. Adesso, il nodo è proprio il futuro occupazionale degli operai. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal e Ugl e gli stessi lavoratori non condividono la soluzione del “trasferimento” in altre aziende, ma solo con contratti a tempo, eventualmente rinnovabili in base alle commesse disponibili.

I segretari Francesco Cosca, Francesco Iudici, Giovanni Abela e Dathan Di Dio mirerebbero ad assicurare una soluzione occupazionale stabile, evitando il “vortice” dei contratti a tempo determinato. Il rapporto che legava Eni e Turco sarebbe scaduto il prossimo anno e almeno per questo lasso di tempo i lavoratori chiedono il rispetto dei diritti contrattuali maturati. Nelle ultime ore, gli operai si sono di nuovo radunati nei pressi dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Sono in agitazione e potrebbero organizzare altre azioni di protesta.

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