Non erano false compensazioni, assolti un consulente e un imprenditore: i controlli su diverse società

 
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Gela. Non è stato raggirato il sistema delle compensazioni finanziarie garantite ad aziende che incrementano l’occupazione. Le accuse dei magistrati. E’ arrivata l’assoluzione per Rosario M. ed Emanuele T. Erano accusati di aver organizzato un sistema in grado di frodare lo Stato, con l’obiettivo di ottenere compensazioni fiscali non dovute. Stando ai magistrati della procura, le aziende al centro delle verifiche non avrebbero avuto i requisiti per accedere ai contributi. In realtà, i difensori dei due imputati, gli avvocati Ivan Bellanti e Giovanna Zappulla, sono riusciti a dimostrare come quelle compensazioni fossero state regolarmente richieste dallo stesso consulente. Per i pm della procura, entrambi gli imputati andavano condannati. Il pubblico ministero Sonia Tramontana ha chiesto un anno e otto mesi ciascuno. Il giudice Ersilia Guzzetta, invece, ha accolto la linea difensiva, emettendo un dispositivo di assoluzione. Sono cadute le accuse anche per un terzo imputato, difeso dall’avvocato Michele Profeta. Per lui, è arrivata la prescrizione.

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