“Non ero lì per rubare…”, il giovane accusato del colpo a Caposoprano si difende: va ai domiciliari

 
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Gela. Rimane agli arresti domiciliari il ventiquattrenne Catalin Toma, fermato sabato con l’accusa di aver cercato di forzare l’ingresso di un negozio d’animali in via Lussemburgo a Caposoprano.
Il giovane si è difeso. A bloccarlo, è stato uno dei titolari dell’attività commerciale che ha subito diverse ferite. Il giovane romeno, da anni residente in città e sottoposto a sorveglianza speciale, avrebbe agito insieme ad un complice. Il giudice Chiara Raffiotta ha convalidato il suo arresto. Il giovane, assistito dall’avvocato Francesco Bellino, si è difeso in aula. Ha escluso di essere stato l’autore del tentativo di furto. “Mi trovavo nella zona – ha detto – ma ero ad almeno trecento metri di distanza”. Una versione del tutto diversa da quella fornita dall’esercente che lo ha bloccato e dai carabinieri intervenuti. Intanto, il legale di difesa ha contestato lo svolgimento dell’udienza di convalida perché il suo assistito sarebbe stato fermato solo sulla scorta della denuncia resa dal commerciante. Così, lo stesso legale ha chiesto l’acquisizione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona. Il pubblico ministero Elisa Calanducci, invece, ha confermato le accuse contro Toma, chiedendone il trasferimento in carcere. Dopo la convalida, il giovane avrà l’obbligo dei domiciliari e si ripresenterà in aula il prossimo 22 settembre. Intanto, i carabinieri stanno proseguendo le indagini nel tentativo di dare un volto al complice. Sarebbe un altro giovane romeno.

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