Non pagano da 8 anni le bollette, Caltaqua stacca i contatori a 55 famiglie

 
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Gela. Cinque palazzine e 55 famiglie appartenenti ad un agglomerato di case popolari sono rimasti senza acqua. I fontanieri incaricati dalla società Caltaqua hanno staccato gli allacci agli alloggi del rione Albani Roccella, nella estrema periferia nord della città. Alla base del provvedimento, ordinato dal management della società che gestisce il servizio idrico, il mancato pagamento dei consumi. I residenti di uno dei cinque condomini hanno accumulato un debito pari a 26 mila euro. Grazie ad una trattativa con Caltaqua, facendo leva sulle difficoltà economiche, ieri hanno ottenuto anche un aiuto da parte dell’amministrazione comunale. I componenti di una decina di famiglie a reddito zero, ieri hanno manifestato a Palazzo di Città. “Ci è stato negato il diritto ad avere l’acqua corrente dai rubinetti – spiega Calogero la Mantia, residente nel condominio “Le Palme” in via Enrico Artigiani – in nome d’interessi economici. Non è servito a nulla documentare lo stato d’indigenza in cui versano alcuni assegnatari degli alloggi”. I primi distacchi dei contatori sono stati avviati martedì mattina, dopo una lunga trattativa. I vertici della società Caltaqua avevano proposto di dilazionare il debito accumulato dal 2007. Era stato proposto di pagare l’intero debito accumulato in quattro differenti rate. L’importo, ritenuto particolarmente oneroso, era stato ulteriormente dilazionato in dieci rate. A quest’ultimo tentativo di conciliazione, Caltaqua, pur di dirimere la vertenza, ha concesso un pagamento a 18 rate. “Abbiamo ridotto la rata mensile a 110 euro – dice un portavoce della società spagnola – Dovranno decidere in riunione condominiale. Il sindaco ha assicurato il pagamento di una retta”. In alcune circostanze qualcuno non avrebbe mai pagato l’acqua consumata. “Dovete allacciare i contatori – aggiunge un residente – Siamo pronti anche ad occupare il municipio. Il Comune deve farsi carico delle famiglie che non hanno le condizioni economiche per sbarcare il lunario. Se non sono in grado di garantire l’acqua potabile l’amministrazione comunale può rescindere anche il contratto di gestione”. Nella stanza del comune la vicenda ha rischiato di degenerare. Uno dei candidati a sindaco alle imminenti elezioni amministrative, l’avvocato Lucio Greco, è stato invitato dal primo cittadino Fasulo a non partecipare all’incontro straordinario con i manifestanti. L’esponente di centro destra per le liste “Forza Gela” e “Un’altra Gela” si era presentato in qualità di legale, incaricato dai residenti. “Da mesi, tramite persone molto sensibili alle tematiche dei cittadini meno abbienti – prosegue La Mantia – come l’avvocato Greco, cerchiamo di fare valere i nostri diritti. Purtroppo Caltaqua ha deciso di lasciare a secco cinque palazzine del rione Albani Roccella. L’amministrazione comunale continua ad ignorare anche le nostre istanze. Siamo disoccupati e le bollette sono troppo onerose. Hanno proposto di pagare rette mensili da 450 euro. Un azzardo pensare di onorare questi impegni per chi, come noi, non ha un reddito fisso”.

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