Palermo non è Gela, Crocetta battuto e la riforma sulle Province zoppica

 
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Palermo. La ribattezzata “legge Giletti” non s’ha da fare. La maggioranza è battuta in aula e la riforma delle province diventa sempre più complicata. Crocetta abbattuto dall’opposizione al primo voto importante. Saltano le città metropolitane.

A rischio l’intera impalcatura della riforma epocale annunciata dal nostro governatore. E dopo la scure del commissario dello Stato sulla finanziaria si prevedono giorni pesanti per il buon Saro.

I media regionali non sono teneri con il nostro ex sindaco. C’è chi ha già tracciato il “De profundis” e qualcuno che addirittura si spinge oltre (ministro con il governo Renzi?) con un eccesso di fantapolitica. La verità è che Crocetta pensava di riproporre il modello di governo Gela alla Regione, giocando da solista e eliminando l’opposizione a volte con minacce antimafia. A Palermo non è così. E quando si prova a sviare il discorso, parlando di riaccesi entusiasmi ormonali per il gentil sesso femminile la reazione è fredda. “Cosa vuoi che ci freghi se gli piacciono anche le donne quando non arrivo a fine mese?”. Il cittadino-pensiero è racchiuso qui.

E’ vero che per i disastrati conti della Regione forse servirebbe mago Merlino, ma il governatore farebbe bene a ritrovare i numeri nella sua maggioranza. Altrimenti non sarà solo la legge Giletti a rischiare di naufragare.

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