Più soldi e indennità per gli edili, aumento del 4 % con la firma sul nuovo contratto

 
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Caltanissetta.  Firmato il contratto integrativo provinciale che estende i suoi effetti ai lavoratori dipendenti dalle imprese edili ed affini della provincia di Caltanissetta. L’accordo è stato siglato tra l’Ance di Caltanissetta e le Federazioni del settore delle costruzioni, Filca Cisl (Francesco Iudici), Feneal Uil (Dathan Di Dio) e Fillea Cgil (Francesco Cosco).  L’elemento variabile della retribuzione è stato definito dalle parti territoriali nella misura del 4%.   Il contenuto, in alcune suoi passaggi, presenta elementi fortemente innovativi per il territorio di Caltanissetta, come il capitolo riguardante il Contratto Unico di Cantiere: è lo strumento di contrattazione inclusivo, per omogeneizzare le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti che operano nei cantieri in materia di sicurezza e formazione applicando solo ed esclusivamente il contratto edile.  Il nuovo Contratto Integrativo Provinciale introduce anche il tema della Congruità con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del lavoro nero: sarà istituito presso la Cassa Edile di Caltanissetta un Osservatorio che attraverso i dati elaborati tra gli Enti Bilaterali e le Stazioni Appaltanti, determinerà la reale incidenza di manodopera per ogni singolo appalto. Anche gli istituti contrattuali quelli più tradizionali (mensa e trasporto), sono stati rivisti con un incremento sostanziale rispetto al precedente contratto provinciale. Riflettori accesi anche in tema di assistenza extracontrattuale con l’aumento delle prestazioni (contributo scolastico, nascita figli, matrimonio, prestazioni odontoiatriche, oculistiche ed ortopediche) rispetto al precedente contratto. L’accordo è stato raggiunto in un momento particolare che caratterizza la vita del settore delle costruzioni che, purtroppo, stenta a rialzarsi.  Servono investimenti e politiche industriali adeguate per la riconversione sostenibile dell’intero settore perché il volume degli investimenti pubblici è ancora insufficiente oltre che lento. C’è una fetta consistente di economia che potrebbe scatenarsi riqualificando i centri storici o con la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Bisogna intervenire  con adeguate politiche di sviluppo e di investimento, per ammodernare il Paese in termini infrastrutturali, per l’assetto idrogeologico,  il rilancio delle città per una economia compatibile e sostenibile.  Non è necessaria alcuna alchimia per constatare che la Sicilia è un barcone carico di ansie e preoccupazioni  che affonda a vista per l’incapacità di una classe dirigente che non riesce a programmare e progettare lo sviluppo economico dell’Isola. C’è il rischio che questa vasta area centrale della Sicilia verrà colpita da un esodo di massa senza precedenti: l’ondata migratoria d’inizio Novecento sembrerà, a confronto, una gita scolastica.

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