Pontile sbarcatoio, “Liberamente”: “Greco non parli con la pancia dell’elettorato”

 
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I consiglieri di "Liberamente" Casciana e Grisanti

Gela. “Il sindaco non può parlare usando la pancia dell’elettorato”. Per i consiglieri comunali di “Liberamente”, ora in giunta con l’assessore Giovanni Costa, le parole di ieri del sindaco Lucio Greco, sulla demolizione del pontile sbarcatoio, rischiano di non avere alcun supporto di contenuti, ma solo una certa volontà populista. Per i consiglieri Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti, che da tempo hanno stretto un’intensa collaborazione politica con l’assessore regionale Toto Cordaro, i quasi sette milioni di euro che Palermo ha stanziato per demolire l’ex pontile sono un passo molto importante. Ieri, invece, il sindaco ha fatto notare che il governo regionale ha stanziato i fondi solo per la demolizione e non invece per realizzare un progetto di riqualificazione e ricostruzione. “Sia chiara una cosa, nessuno è felice della demolizione di due simboli storici della città, il pontile sbarcatoio in particolar modo e l’ex lido La Conchiglia. Non crediamo esista un solo cittadino che sia a favore di una demolizione delle opere che hanno accompagnato la nostra storia. Ben comprendiamo che questo esito non possa essere accolto con gioia dalla cittadinanza, ragion per cui il sindaco, comprensibilmente, ha manifestato il suo disappunto rispetto alle scelte governative regionali. Ma chi amministra – ribadiscono gli esponenti di “Liberamente” – la cosa pubblica deve essere pragmatico, non può schierarsi dalla parte della pancia dell’elettorato. Siamo stati gli unici ad aprire una interlocuzione con l’assessore Cordaro, che ringraziamo per la disponibilità data e per l’interesse che ha mostrato nei confronti della nostra comunità, per vagliare l’unica possibilità di salvezza del pontile, quella di inserirlo tra i beni storici tramite l’assessorato ai beni culturali. Classificazione che lo avrebbe condotto ad un risvolto diverso, condiviso all’unanimità dalla cittadinanza, noi per primi. A differenza della politica che ci ha preceduti, immobilista ma, soprattutto, disinteressata alle sorti di queste strutture”. I consiglieri e l’assessore confermano che quella delle demolizione è l’unica soluzione praticabile. “Sono strutture dichiarate non consolidabili dallo stesso genio civile. Non c’è stata nessuna amministrazione nel passato che abbia mai pensato di fare richiesta per inserirlo tra i beni culturali e storici della nostra comunità, abbiamo sempre parlato dell’importanza che ha avuto per la nostra marineria e soprattutto per lo sbarco degli alleati, ma chi amministra deve saper tutelare i propri beni, i beni della comunità che rappresenta non solo a parole, ma bisogna agire e salvaguardarli dalla burocrazia stessa. Oggi, non mostriamo sentimenti di gioia perché abbiamo sempre mostrato particolare sensibilità ed attaccamento alle strutture marittime, per la loro storia e le loro potenzialità in termini di sviluppo. Siamo stati sempre convinti – aggiungono – che nell’attuale scenario economico il mare rappresenta uno spazio economico rilevante, in quanto area di circolazione dei principali flussi di merci. A fronte di opportunità mancate, di infrastrutture inadeguate, di una rete logistica carente, si contrappongono le possibili performance dell’economia marittima locale valutate alla luce della recente crisi industriale. Si era davanti ad un bivio, mantenere una struttura vetusta e pericolosissima per l’incolumità pubblica, non funzionale né decorosa, oppure procedere alla riqualificazione, con relativo importantissimo finanziamento, dell’area mediante una inevitabile preliminare demolizione. Le svolte sociali passano, spesso, per atti di coraggio e responsabilità e, questo della Regione Siciliana, lo è. È un passo verso il cambiamento, tutto sarebbe rimasto com’è perché alcuna opera di consolidamento e messa in sicurezza era possibile, a causa del degrado in cui versano l’ex lido ed il pontile”. Casciana e Grisanti ritornano sull’aspetto più politico e si rivolgono a chi, anche nell’amministrazione comunale, in queste ore ha alzato il polverone.

“Questi simboli sono caduti sotto i colpi della politica inerte e, questa stessa politica, non può, oggi, svegliarsi, risorgere e contestare chi decide di fare qualcosa e come lo fa, soprattutto in assenza di una valida scelta alternativa. Non ci saremmo aspettati sentimenti o manifestazioni di incontenibile gioia dal sindaco alla notizia delle demolizioni ma una manifestazione di speranza verso qualcosa che si muove, per un primo passo verso il rinnovamento, questo ce lo saremmo aspettati. Se quei finanziamenti non fossero arrivati – concludono – oggi diremmo che altre aree di altri Comuni vengono valorizzate, riqualificate, a mortificazione delle nostre. Saremmo sempre un passo indietro. Di questo  dobbiamo tutti preoccuparci, in primis il sindaco, e non perdere ogni sorta di finanziamento utile alla svolta, necessario per il futuro, quel futuro che, troppo spesso, si prospetta solo nelle campagne elettorali”. “Liberamente” non transige sulle scelte della Regione e sulla demolizione del pontile, che ritiene l’unica soluzione attuabile. Con il sindaco, forse, si rischia di andare incontro ad un nuovo capitolo di incomprensioni politiche, dopo quelli del recente passato, che evidentemente anche l’intesa di giunta non ha consentito di appianare del tutto.

2 Commenti

  1. Il nuovo pontile sbarcatoio di GELA potrebbe essere realizzato secondo le procedure snelle e veloci come quelle adottate per la ricostruzione
    del ponte Morandi di Genova accedendo ai fondi del Recovery Fund , i nostri deputati nazionali dovrebbero attivarsi, per dare un contributo alla nostra città ,del resto sono stati votati per questo

  2. LA DEMOLIZIONE DEI DUE RUDERI portera benessere a tutto il litoraneo gelese, in quanto toglie il pericolo e questo dovrebbe bastare a convincere i piu scettici. Per la ricostruzione de pontile se ne puo riparlare ma per adesso togliamo il degrado anche se ha costituito la storia contemporanea si tratta pur sempre di cemento e sappiamo che il cemento ha una durata di 50 anni.

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