Troppe aggressioni e violenze, i vigili urbani vanno a lezione d’autodifesa

 
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Gela. Su esplicita richiesta dei vertici del comando di polizia municipale di via Ossidiana, l’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi parte civile nei procedimenti penali avviati ai danni dell’ambulante Filippo Calabrese

e della moglie Grazia Curvà.
I due, difesi dall’avvocato Maurizio Scicolone, sono accusati di aver aggredito, durante uno dei controlli organizzati lungo la via Venezia, sia il comandante Giuseppe Montana che gli operatori in quel momento in servizio.
Il processo a carico di Calabrese riprenderà il prossimo 8 novembre: la moglie, invece, dovrebbe essere giudicata durante un procedimento separato. Per questa ragione, la giunta ha già nominato l’avvocato Rocco Fasciana.
Sia l’ambulante che la sua consorte hanno sempre escluso qualsiasi volontà di far del male agli agenti intervenuti: sarebbero, a loro dire, stati provocati durante lo svolgimento dell’attività di vendita di frutta e verdura. Intanto, ieri mattina, sono iniziati i corsi di autodifesa che coinvolgono buona parte del personale in servizio al comando di via Ossidiana.
Ad offrire lezioni gratuite sono gli istruttori dell’associazione Awta. Gli agenti, così, apprenderanno le tecniche di base wingtsun impartite dal maestro Luca Damante. In un periodo di forte tensione, il comandante del corpo ha aderito alla proposta arrivata direttamente dai componenti dell’associazione.
Le lezioni proseguiranno anche nelle prossime settimane, quasi in contemporanea con l’avvio dei servizi notturni di polizia municipale avallati dal neo assessore al ramo Giuseppe D’Aleo.

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