Presunte omissioni per l’ex discarica Cipollina, vicenda in giudizio

 
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Immagine di repertorio

Gela. Il caso dell’ex discarica Cipollina sarà valutato in giudizio. Il gup ha disposto il processo per funzionari ed ex dirigenti comunali, che secondo le accuse non avrebbero provveduto alla messa in sicurezza del sito, favorendo anche lo sversamento di percolato in aree limitrofe. Ad alcuni degli imputati vengono contestate accuse relative ad un incendio che si verificò all’interno e che inizialmente fu alla base di un altro procedimento, poi riunito al troncone principale.

Sono imputati Orazio Marino, Ignazio Russo, Roberto Capizzello e Rocco Incardona, Patrizia Zanone, Emanuele Tuccio e Salvatore Lombardo. Oltre alle presunte omissioni e ai mancati interventi di messa in sicurezza, a Marino, Russo, Incardona e Capizzello, viene addebitato l’incendio. Ricostruzioni che gli imputati e i loro difensori hanno sempre respinto. Nel corso dell’udienza preliminare, hanno voluto spiegare le loro ragioni, richiamando atti ufficiali e soprattutto l’assenza di veri capitoli di spesa per adempiere a quello che era previsto rispetto all’ex discarica. La procura aveva già insistito per il rinvio a giudizio. Sono parti civili sia il Comune (non costituito però nel procedimento che riguarda l’incendio) sia l’associazione “Aria Nuova”, con i legali Sandra Amarù e Salvo Macrì. Le difese sono sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura, Tommaso Vespo, Fabrizio Ferrara, Franca Gennuso e Rocco La Placa.

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