Progressisti, civici e moderati, prende forma l’agorà politica per governare la città

 
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Gli intervenuti alla "chiamata" di oggi

Gela. Hanno scelto il “Civico 111”, in pieno centro storico, per dare un primo segnale concreto che il progetto progressista-civico-moderato può diventare un perimetro per il governo della città. Non ci sarà più alcun riferimento ad un “tavolo” e anche per questo le tante anime intervenute hanno optato per la circolarità. Tutti in cerchio nel tentativo di arrivare a definire i prossimi passi. Un secondo incontro è già in programma per giovedì prossimo. Prevale, “l’inclusività”, così come chiesto dal socialista Piero Lo Nigro, intervenuto anche in rappresentanza di buona parte del tavolo moderato (è stato delegato da Iv, “Rinnova” e “Noi Moderati”). Di fatto l’irrigidimento degli scorsi giorni proprio dei moderati, che chiedevano un possibile rinvio, sembra essere superato. Al tavolo si è presentato infatti anche l’imprenditore Maurizio Melfa, altro pezzo dell’area moderata. Già da giovedì ogni tassello politico del progetto porterà al confronto le idee base dei rispettivi programmi per le amministrative. Sarà individuato inoltre un criterio che consentirà ad ogni gruppo di partecipare con un referente, senza la necessità costante di avere la presenza di tutta la rappresentanza. Si andrà avanti quindi in maniera spedita, sembra questo l’auspicio emerso. Alla “chiamata” di oggi non sono mancati i grillini del Movimento 5 Stelle (c’erano il deputato Ars Nuccio Di Paola, il senatore Pietro Lorefice, il consigliere Virginia Farruggia, il coordinatore Simone Morgana e Antonio Cuvato), i dem con la struttura commissariale, l’ex segretario cittadino del Pd Guido Siragusa, il laboratorio “PeR” di Miguel Donegani, Sinistra Italiana con Paolo Cafà, il Partito Comunista appena ricostituito in città, il progetto civico (“Una Buona Idea” e “Civico Lab”) e gli esponenti di “Moto Civico” (con Filippo Guzzardi e Filippo Franzone). Sembra che l’intenzione di strutturare un progetto “di prospettiva” non sia per nulla ammainata e anzi la presenza di delegazioni moderate fa ipotizzare che il dialogo possa andare oltre il mero approccio iniziale.

Una vera e propria agorà politica ha dato i natali al primo tentativo di costruire l’alternativa all’amministrazione Greco e al centrodestra dei partiti. Nessuna primogenitura, pieno riconoscimento di ogni posizione e un progetto che punta ad autodeterminarsi, con scelte che matureranno esclusivamente a livello cittadino. Sono queste le coordinate sulle quali puntano le anime dell’agorà progressista-civica-moderata, per segnare un solco rispetto soprattutto all’alleanza di centrodestra ancora tutta da definire. Se riusciranno nell’intento, si capirà solo dopo le successive “chiamate”.

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