“Quel perito è imparziale”, scontro nel processo ad un ingegnere dell’Eni

 
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Gela. Il perito scelto può svolgere l’attività richiestagli perché non esistono cause d’incompatibilità relative ad una sua presunta parzialità. Il giudice Chiara Raffiotta, così, ha rigettato la richiesta di ricusazione presentata dai difensori

dell’ingegnere di raffineria Rosario Orlando, sotto processo dopo che nell’estate di cinque anni fa una decina di operai dell’azienda Edilponti venne colpita da presunte emissioni, causa di malesseri e irritazioni agli occhi.
L’imputato, all’epoca dei fatti, aveva la responsabilità dell’area dove si verificarono i fatti. La difesa, comunque, ha posto dubbi sulla parzialità del perito scelto dal giudice per effettuare una valutazione tecnica sull’impianto per il trattamento delle acque di falda, da dove, stando all’accusa, le presunte emissioni sospette sarebbero giunte.
Alla fine la nomina dell’esperto Fabrizio Nardo è passata nonostante la formale opposizione dei legali di difesa. Secondo gli avvocati, Nardo avrebbe pubblicamente espresso opinioni decisamente critiche sul tema delle emissioni di raffineria. Di parere diametralmente opposto, invece, il pm che ha confermato la scelta del perito.
Adesso, il tecnico avrà sessanta giorni per rispondere ai quesiti posti dal giudice e fare chiarezza sulle possibili cause di ciò che si verificò in fabbrica mentre gli operai erano impegnati nella fase di costruzione dell’impianto per la biofissazione delle alghe. Il perito riferirà in aula il prossimo 23 ottobre.

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